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Bike sharing: il BikeMi non verrà chiuso, ma ci sarà un servizio senza stazioni

Pronto il bando per trovare un operatore che lo gestirà

Il bike sharing milanese, con le sue bici gialle, le sue stazioni e le sue tessere, non verrà smantellato. Ma verrà affiancato da un altro servizio più flessibile, una sorta di "free floating" come siamo ormai abituati con il car sharing privato (Enjoy, Car2go, Drive Now e Sharen'go).

Lo ha deciso la giunta di Milano durante la seduta di venerdì 16 giugno. Presto ci sarà un bando per selezionare un operatore che sviluppi il nuovo sistema: la prima scadenza sarà il 5 luglio.

Il sindaco Giuseppe Sala ha rassicurato che il BikeMi - attualmente gestito da Clear Channel - non sarà pensionato. Oggi il servizio conta 4.600 biciclette tradizionali e un migliaio a pedalata assistita (soprattutto queste, nelle ultime settimane, sembravano a rischio smantellamento). Il servizio appare in ottima salute: circa 60 mila abbonati all'anno e prelievi giornalieri che hanno toccato un nuovo record ad aprile 2017: 23 mila nello stesso giorno.

Con il nuovo servizio, invece, l'utente preleverà le biciclette e le riconsegnerà ovunque, attraverso un'applicazione. L'operatività sarà assicurata 24 ore su 24. Ogni bicicletta avrà un sistema Gps integrato per la localizzazione e, in caso di furto, un sistema di bloccaggio e sbloccaggio attivabile da remoto, concepito in modo che la bicicletta possa essere parcheggiata senza essere legata a un supporto.

Le bici dovranno pesare al massimo 30 chili, avere un telaio resistente all’uso intensivo e alle intemperie ed essere riconoscibili rispetto alle biciclette commerciali e di altri servizi analoghi con, ben visibile, il logo del Comune di Milano. La bicicletta deve essere dotata di cambio con almeno 3 velocità, faro anteriore e posteriore che si accende in automatico all’avvio del noleggio e almeno 3 minuti dopo la chiusura, catarifrangenti sui pedali e sul parafango posteriore e un sistema di segnalazione acustica sul manubrio dove deve trovare posto anche il cestino. Pedali antiscivolo, parafanghi, ruote con diametro minimo di 24’’ e massimo di 27,5’’, freni “v-brake”, a tamburo oppure a disco, e un cavalletto, completano la dotazione.

In tema di sicurezza cavi e componenti devono essere incorporati nel telaio per minimizzare le manomissioni e così anche mozzi e i dadi devono poter essere aperti con chiavi esclusive per evitare furti dei singoli pezzi. Sul telaio deve essere indicato in modo evidente e permanente il nome del produttore della bicicletta. Il “bike sharing free floating” potrà avere anche veicoli a pedalata a batteria o con sistema “smart wheel” con la possibilità per l’utente di attivare/disattivare il motore elettrico quando non lo desidera. La ricarica della batteria all’80% della capacità deve avvenire entro 4 ore al massimo e la stessa deve essere a litio di alta qualità e senza piombo. La ricarica, a cura del gestore, deve avvenire in luoghi predefiniti.

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