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Bike sharing, troppi vandali ma il servizio va avanti. Il Comune pensa a un manuale d'istruzioni

L'assessore Granelli pronto a incontrare i vertici dei servizi in condivisione

I cinesi di Ofo (le bici gialle in bike sharing appena sbarcate a Milano insieme a quelle di Mobike) stanno sperimentando sulla propria pelle che cosa significa lasciare un bene all'uso gratuito, seppure temporaneamente. L'idea era senz'altro quella di far familiarizzare i milanesi con le loro biciclette, disponibili in free floating (le prendi ovunque, le lasci ovunque). Ma troppi milanesi stanno prendendo eccessivamente alla lettera quel "le lasci ovunque", nonché la "familiarizzazione". Non passa giorno che non sbuchino fotografie di bici vandalizzate, parcheggiate in aree private e così via.

Bici del bike sharing vandalizzate a Milano (Lettori)

Diciamolo pure: la maggioranza dei milanesi è disciplinata e usa le biciclette in bike sharing in modo esemplare. Il punto, però, è evitare che la minoranza "poco educata" continui imperterrita. Così Marco Granelli, assessore comunale alla mobilità, si è reso conto che la questione stava sfuggendo di mano. E ha deciso di riunire tutti gli operatori del bike sharing per lavorare ad un "manuale di istruzioni" sull'uso corretto della bicicletta in città, che sia un mezzo proprio o in condivisione.

Bici free floating vandalizzate (foto lettori Mt)

Se infatti è chiaro o dovrebbe essere chiaro a tutti che l'albero o la fontana non sono luoghi in cui parcheggiare una bicicletta, sicuramente ad alcuni sfuggiranno altri piccoli elementi di mobilità ciclistica. Come comporarsi sulle strade? E' lecito pedalare sul marciapiedi? E nelle aree pedonali? Una guida, un manuale pratico per evitare inconvenienti in vista di una "esplosione" di Milano come "città per biciclette", dati i numeri che parlano di oltre 100 mila ciclisti urbani e di decine di migliaia di iscritti ai servizi di bike sharing.

Poche rastrelliere e piste ciclabili a Milano

L'altro fronte è quello di dotare la città di nuove rastrelliere e piste ciclabili. Le prime per facilitare il parcheggio delle biciclette, le secondo per consentire una mobilità più tranquilla e sicura. Si punta a 300 km di piste per una rete che, al momento, non è ancora paragonabile con quelle delle migliori città europee. Granelli ha spiegato che le nuove piste ciclabili in preparazione sono in piazzale Abbiategrasso, nell'asse Amendola-Conciliazione e in piazza della Repubblica, ma in fase di progettazione esecutiva ce ne sono altre nove, con un investimento di 30 milioni di euro. E ci saranno anche le "velostazioni", veri e propri parcheggi per biciclette, in prossimità dei capolinea del metrò.

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