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Monopattini a Milano, la procura al Comune: "Dicci quali sono le regole"

Richiesta formale di informazioni dagli uffici di Palazzo di Giustizia

La procura di Milano ha chiesto al Comune di Milano di fornire informazioni ufficiali sulle regole della circolazione dei monopattini. E il Comune ha dieci giorni per rispondere al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che ha firmato la richiesta. 

La sperimentazione è iniziata il 27 luglio, dopo l'entrata in vigore del decreto ministeriale che, aggiornando il codice della strada, ha reso possibile la circolazione di monopattini e altri veicoli del genere nelle città italiane, con regole che però vengono fissate dai singoli Comuni. 

La questione si intreccia soprattutto con lo sharing: la diffusione dei monopattini (elettrici) non è tanto da parte dei privati, quanto da parte delle società come Lime, Go Volt, Helbz, Bird e altre, che offrono i mezzi in condivisione proprio come accade per bici, scooter e automobili. 

Un "mercato" che per Palazzo Marino non è ancora ufficialmente partito, se non con una fase sperimentale, perché l'amministrazione milanese aveva sì lanciato tempo fa un bando (come per gli altri servizi in sharing), ma quel bando era stato poi "congelato" in attesa che, nel 2019, il governo fissasse le regole. 

La procura evidentemente vuole capire se i confini del diritto sono stati rispettati o se in un modo o nell'altro si è ecceduto. Tra gli aspetti da chiarire, la presenza di una assicurazione da parte delle compagnie dello sharing dei monopattini, l'utilizzo dell'app per "scoraggiare" l'uso improprio (limiti di velocità e aree di circolazione), l'esistenza della convenzione con il Comune di Milano.

Monopattini a Milano, ecco le regole

La circolazione dei micro veicoli di mobilità elettrica a Milano viene consentita nelle aree pedonali purché la velocità del mezzo non superi i 6 chilometri orari, su piste e percorsi ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30 con il limite di velocità di 20 chilometri orari. Vietate le strade con la pavimentazione in sassi di fiume e le corsie preferenziali, anche in Zone 30. Il decreto prevede che i dispositivi siano dotati di limitatore di velocità.

Altre restrizioni riguardano le strade dove siano presenti le rotaie dei tram, a meno che esse non si trovino in una sede stradale separata, nelle aree di parcheggio a fondo cieco, nelle gallerie pedonali. Per questi motivi vigeranno divieti specifici in alcuni tratti delle seguenti strade: via Case Rotte, corso Di Porta Vittoria, via Orefici, via Disciplini, via Gattamelata, largo Raffaele Mattioli, viale Duilio, via Campo Lodigiano, via Cordusio, via Porlezza, largo Maria Callas, via Dante, via Larga, via Melone, via Del Carmine, via e vicolo Ciovassino, via Olmetto, via San Simpliciano, vicolo San Giovanni Sul Muro, via Carlo Ottavio Cornaggia, Ripa Di Porta Ticinese (area stradale), via Giuseppe Mazzini, via Gaetano Giardino, via Spadari, via Victor Hugo, via Cesare Cantù, via Armorari, via Broletto, via Tommaso Grossi, via Santa Margherita, piazza Della Scala (fronte Teatro alla Scala), via San Giovanni sul Muro, via dell'Orso, via Arco, piazza di Santa Maria delle Grazie. 

Per il momento i monopattini elettrici possono circolare sulle strade pedonali mentre per le piste e corsie ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30 bisognerà attendere la posa della segnaletica, come previsto dal decreto ministeriale. I cartelli stradali dedicati alla micromobilità elettrica previsti sono duecento.

La sosta dei monopattini e degli altri micromezzi è permessa negli stalli di sosta dedicati alle biciclette oppure a lato strada ove non espressamente vietata la sosta e in ogni caso mai in contrasto con quanto previsto dal codice della strada e sempre con buonsenso affinché non costituiscano un intralcio o un pericolo.

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