Monopattini, stop del Tar per un ricorso di una società esclusa
Il servizio non potrà partire prima del 14 gennaio
Ancora uno stop sui monopattini elettrici in sharing a Milano. Dopo le vicende legate alle norme del codice della strada, che avevano portato il capoluogo lombardo a bloccare la sperimentazione precedentemente avviata, ora un ricorso di una società esclusa dal bando ha stoppato l'avvio del servizio. La decisione è del Tar, in attesa di sentire le parti (la Lime, esclusa, e il Comune di Milano). L'udienza è prevista per il 14 gennaio.
Le tre aziende scelte, Bit, Wind Mobility e Helbiz, sono quindi "ai box", in attesa di poter partire. A dicembre erano risultate le vincitrici del bando e si erano impegnate, entro sessanta giorni, a mettere in strada al massimo 500-700 monopattini a testa, per un totale massimo di 2.250 mezzi in città. I due mesi di tempo non saranno sforati ma le tre società sarebbero state pronte a partire subito.
La Lime, l'azienda che si è rivolta al Tar, contesta alcuni dettagli del bando, metre altre aziende escluse hanno chiesto un incontro a Palazzo Marino per rivedere la situazione, che anche dal punto di vista legale è in divenire. Rispetto alla completa "deregulation", l'ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva emanato un decreto che imponeva ai monopattini di circolare solo nelle zone pedonali, sulle piste ciclabili e nelle zone 30 (cioè con velocità massima di 30 km/h), ma un recente emendamento votato in Parlamento equipara i monopattini alle biciclette elettriche, consentendo quindi, almeno in teoria, di circolare ovunque circolino le biciclette. E questo allargherebbe il possibile utilizzo del monopattino in città, rendendo vetusto il limite di 2.250 mezzi.