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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Più tetti verdi e alberi: Milano più ecologica con le osservazioni dei cittadini al Pgt

Accolte alcune osservazioni: piazza d'Armi diventerà verde al 70%. Più tetti verdi per eliminare le isole di calore

Tutte le nuove costruzioni di Milano, anche dopo una demolizione, dovranno essere a "zero anidride carbonica". E' una delle disposizioni del Piano di governo del territorio in vista del 2030, adottato il 5 marzo ma ora rivisto dalla giunta dopo le osservazioni dei cittadini, che ne hanno inviate 1.623.

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«Quella dell’ambiente, insieme al diritto alla casa - spiega l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran - è la vera sfida delle città del mondo dei prossimi anni e quindi è giusto fare ulteriori passi avanti anche nel Piano che già prevede 20 nuovi parchi in città e riduzione del consumo di suolo del 4%».

Quella delle emissioni zero di Co2 non è l'unica novità introdotta ora dalla giunta milanese. Che ha anche accolto, per esempio, una proposta (pervenuta da Wwf e Cittadini per l'Aria) sulla permeabilità dei suoli negli interventi urbanistici: interventi che ora dovranno raggiungere un indice che somma il suolo depavimentato con pareti e tetti verdi anche con interventi di compensazione. Una regola utile a ridurre le cosiddette "isole di calore", già sperimentata a Berlino e, in Italia, soltanto a Segrate.

Ridurre le isole di calore: il piano per rinfrescare Milano

La giunta predisporrà anche una mappa con le aree da depavimentare e alberare in città, nell'ambito del piano che prevede la piantumazione di 3 milioni di alberi in Città Metropolitana entro il 2030. E cambiano le regole per piazza d'Armi a Baggio, accogliendo due osservazioni: una della proprietà (demanio militare, che ha affidato la gestione e valorizzazione a Invimit), che chiede di aumentare la quota minima futura di verde dal 50 al 70%, più o meno quanto è ora la parte non edificata; e una seconda osservazione 8dei cittadini) che identifica il futuro parco come "grande funzione urbana" della piazza.

Piazza d'Armi, le nuove regole

La questione non è di poco conto, perché sul concetto di grande funzione urbana si erano sviscerate alcune polemiche dopo l'approvazione del Piano di governo del territorio (che già indicava un parco per piazza d'Armi). Ci si chiedeva quale potesse essere, nelle intenzioni della giunta, la "grande funzione urbana" a cui destinare l'area, su cui tra l'altro incombe la procedura di vincolo paesaggistico del Ministero dei beni culturali. «Ma sono fiducioso che si arrivi all'obiettivo del grande parco di oltre 30 ettari e che, al posto dei magazzini abbandonati, si insedino gli uffici pubblici statali, che contribuirebbero a ravvivare tutta Baggio», spiega Maran.

Prossimo passaggio, i pareri dei nove Municipi, dopodiché - entro metà ottobre - si avrà l'approvazione definitiva del consiglio comunale.

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