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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Come stipulare un contratto d’affitto di un locale commerciale a Milano

Desideri affittare un immobile commerciale? Scopri tutti i tuoi diritti e doveri per stipulare un contratto regolare

Se desideri prendere in affitto un negozio o un locale commerciale è molto utile sapere già gli oneri a carico del locatore e dell’affittuario, oltre che le caratteristiche di un contratto d’affitto di un locale commerciale. Scoprirai come muoverti in modo consapevole tra regole e normative ad hoc.

Il contratto d’affitto commerciale

A differenza di un contratto d'affitto ad uso abitativo, in quello ad uso commerciale è necessario specificare l’utilizzo che si farà dell’immobile: sarà un negozio di vestiti, un panificio o un calzolaio? A seconda della categoria scelta entreranno infatti in gioco diversi fattori.

Il proprietario del locale, inoltre, può decidere di informarsi sulla controparte, affidandosi magari ad agenzie specializzate per sapere se chi cerca in affitto è affidabile economicamente. Parallelamente il locatario dovrà valutare se gli spazi sono adatti ad un’attività commerciale, se ci sono i servizi giusti come i bagni, l’accessibilità e l’assenza di barriere architettoniche.

Se l’immobile risponde ettivamente alla normativa relativa alle attività commerciali, si può procedere con l’inventario dei beni presenti. Prima di prendere possesso del negozio l’inquilino deve corrispondere una cauzione, come una garanzia nel caso di mancato pagamento dell’affitto o di danni creati nel periodo di locazione.

Durata del contratto

La durata di un contratto d’affitto è di sei anni per le attività commerciali; per gli alberghi, b&b o attività teatrali si arriva fino a nove anni.

Se invece il proprietario ha esigenza di affittare un immobile per un periodo di tempo limitato, dovrà stipulare un contratto con due clausole molto importanti:

  • la brevità del contratto, con la necessità di indicare la data di inizio e di fine;
  • la motivazione della transitorietà (perché l’attività ha una durata inferiore a ciò che è stabilito dalla legge).

Rinnovo del contratto

Il proprietario dell’immobile può decidere di non rinnovare il contratto dopo i primi 6 o 9 anni solo se si hanno motivi concreti. Ad esempio il locatore decide di aprire un’attività commerciale per sé o in società con la famiglia, avvisando con 12 mesi di preavviso il locatario.

Per evitare che sfrutti e continui la stessa impresa dell’affittuario, il proprietario deve corrispondere all’inquilino uscente 18 mensilità, 21 nel caso del settore turistico. La somma raddoppia se la nuova attività è simile a quella del vecchio imprenditore.

Come recedere un contratto

Sia il locatore che l’affittuario possono decidere di rescindere il contratto, con un preavviso di 12 mesi, 18 nel caso di attività turistiche. Esistono delle situazioni in cui i motivi della rescisiione sono gravi, come la congiuntura economica che impedisce la continuazione dell’attività. Se è il proprietario a decidere di rescindere il contratto, dovrà pagare all’affittuario un’indennità di avviamento dell’attività pari a 18 mensilità. Se a rompere l’accordo è l’inquilino, dovrà continuare a pagare l’affitto e alla fine del periodo di locazione dovrà restituire il locale nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto.

Agenzie immobiliari a Milano

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Come stipulare un contratto d’affitto di un locale commerciale: a chi rivolgersi a

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