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EXPO 2015: se ci sei batti un colpo...

Tra giochi di potere e scarse risorse si rischia la figuraccia.

Premessa: non sono un disfattista e nemmeno uno di quelli che sperano in un flop dell'Expo 2015. Anzi, spero che questo evento possa in qualche modo fare da volano per un'economia in crisi, creando qualche posto di lavoro soprattutto per noi giovani. Detto ciò non posso non guardare alla situazione attuale con rabbia. Ancora una volta, infatti, prima di tutto vengono i giochi di potere e le spartizioni di poltrone.

Il progetto presentato in fase di candidatura è stato per gran parte stravolto dal concept plan e non è detto che non venga ulteriormente modificato prima del prossimo 30 aprile, quando dovrà essere consegnato il master plan definitivo. La fine dei lavori è prevista per il 30 aprile 2015, ma bisogna intendersi su quali siano questi lavori: ci saranno tutte le strutture dedicate all'esposizione principale, che verranno realizzate in zona Rho-Fiera, ma per quanti abitano a Milano, interessano soprattutto quelle opere di "contorno" all'esposizione, che rimarranno oltre l'expo.

Ed ecco che sorgono i problemi, perchè i tempi si accorciano sempre di più e in ballo ci sono tanti tanti tanti soldi (20 mld di investimenti, più tutto il fatturato e l'indotto). E questa torta deve essere divisa in tante fettine: le più grosse spettano a Roberto, Letizia e Guido e riguardano il polo espositivo. Roberto, proprietario già di tutta l'altra torta (quella delle infrastrutture collegate), negli ultimi giorni ha deciso di prendere in mano il coltello (sempre che Giulio, lo zio di Roma, gli permetta di farlo) per poter stabilire le porzioni. Infatti userà una società-veicolo per acquistare 1,1 mln di metri quadri di spazio in zona Rho, per la cifra di 200 mln di euro (soldi che andranno a Fondazione Fiera Milano e Gruppo Cabassi).

Le infrastrutture collegate, la seconda torta, quella che interessa più da vicino tutti noi, è molto probabile che si assottigli giorno dopo giorno, fino a ridursi a un piccolo tortino. Mancherebbero i soldi, aveva detto zio Giulio da Roma un pò di tempo fa (quando aveva spinto per ridimensionare il progetto). Eh già: come quei soldi che servivano per la linea 6 della metropolitana ed erano stati dirottati dal governo per finanziare le new towns abruzzesi. Mancherebbero anche i soldi per la linea 4 e per il prolungamento fino a S.Siro della linea 5 in costruzione. Ma Letizia, insieme a Lucio, dopo il benestare di Silvio, ha presentato l'altro giorno quello che rimane di questa seconda tortina: in progetto opere che partiranno già da giugno, tra cui il parco "più grande d'Europa", 800 ettari di verde e vie d'acqua, dalla Darsena fino a Pero.

Qualche tempo fa, infine, è cominciato ad arrivare l'odore di un'altra torta, quella di una nuova sede RAI che si insedirebbe nelle strutture expo dopo il 2015: subito, da via Bellerio, Umberto ha chiarito la propria pole position.

Insomma è da 2 anni che si parla di torte in conferenze stampa, video, progetti, ma di rotaie e acqua da toccare con mano, nemmeno l'ombra.

Il 2015, in fondo, è lontano, ma forse lo è anche l'Expo.

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