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Trasporto ferroviario Stazione Centrale / Piazza Duca d'Aosta

Regione, arriva il "biglietto unico" treno-bus: "Una rivoluzione"

Ufficializzata un'innovazione nel trasporto pubblico lombardo, il "biglietto unico": un abbonamento integrato treni-bus (per ora) a 85 euro. Sulle altre tariffe in arrivo una stangata del 10%. I dettagli

In mattinata è stata ufficializzata un’importante innovazione nel trasporto pubblico lombardo: l’introduzione del “biglietto unico” (qui l'intervista video). Ne hanno parlato il presidente Formigoni e l’assessore Cattaneo, insieme a Giuseppe Biesuz, ad di LeNord-Trenitalia. “Da domani – ha introdotto il tema Formigoni – si verificherà un aumento delle tariffe del 10%, ma anche, per alcune categorie di cittadini, una diminuzione di costi: gli utenti che percorrono le distanze più elevate pagheranno di meno per gli spostamenti ferroviari o misti”.

IL BIGLIETTO - L’integrazione tariffaria si concretizza in tre forme diverse. La prima è un abbonamento mensile integrato valido su tutti i treni (suburbani e regionali) e i trasporti urbani ed extraurbani di tutti i capoluoghi, al prezzo di lancio di 85 euro che diventeranno 99 a regime. “In Campania – precisa Formigoni – il biglietto unico costa 142 euro al mese, con un’offerta molto inferiore rispetto alla nostra”.

CHI CI GUADAGNA - Un esempio? Prendiamo un pendolare che abita a Bergamo e lavora a Milano. Dal 1 febbraio, sommando gli abbonamenti al trasporto urbano delle due città e l’abbonamento ferroviario, spenderebbe 124 euro. Con l’integrazione tariffaria ne spenderà, appunto, 85, col vantaggio di poter usare il suo abbonamento ovunque, anche per una gita occasionale in un’altra città. La seconda forma di integrazione riguarda i viaggi in famiglia, sia per i biglietti ordinari sia per gli abbonamenti: i figli più piccoli con familiare al seguito viaggeranno gratis, il secondo abbonamento in famiglia per i figli avrà uno sconto del 20% mentre dal terzo in poi gli abbonamenti saranno gratuiti.

"TRENOCITTA'" - La terza forma di integrazione è il “TrenoCittà”, che imita il modello già esistente di “TrenoMilano” e si estende a tutti i capoluoghi. Il pendolare godrà dello sconto del 30% sull’abbonamento mensile urbano. Con questi sconti, secondo i dati della Giunta, il 40% degli utenti lombardi dei treni godrà di benefici mentre il restante 60% vedrà aumentato (del 10%, come detto) il proprio costo di trasporto. L’assessore Cattaneo sottolinea che a subire l’aumento sarà chi viaggia di meno e spende di meno: “Se l’abbonamento del singolo viaggiatore passa da 20 a 22 euro al mese, si tratta di un caffè ogni quindici giorni”. Ma l’intervento non si limita agli abbonamenti mensili.

BIGLIETTI PLURI-GIORNALIERI - Dal 1 febbraio parte anche il biglietto giornaliero (al costo di 15 euro, dedicato al viaggio occasionale o ai turisti). E dal 1 marzo partiranno quelli di due giorni (20 euro), tre giorni (30 euro) e sette giorni (40 euro). “Con questa manovra – sostiene l’assessore Cattaeno – rispetto ai 98 milioni di euro tagliati dalla Finanziaria, la Regione Lombardia, che ne sostiene direttamente 17, risponde, unica in Italia, non tagliando il servizio ma anzi aumentandolo, perché circoleranno 328 treni in più”. Il commento più politico è affidato a Formigoni: “Feci bene ad alzare la voce col governo a luglio, anche se fui l’unico a farlo tra i Governatori. La lunga battaglia permise di ridurre l’entità dei tagli”.

A MARGINE CASO RUBY - Il prossimo passaggio sarà un’operazione di “down-size”, cioè un biglietto unico che faccia risparmiare anche coloro non sono interessati alla “copertura” sull’intera regione, ma, ad esempio, solo su una o due province. Inevitabili alcune domande al Governatore sul caso Minetti, dato che stamattina su “Repubblica” è trapelata la notizia (da verificare) di passaggi di denaro da un conto amministrato da Spinelli e riferibile a Berlusconi a un conto della consigliera regionale per decine di migliaia di euro. Formigoni non ha voluto rispondere in sede di conferenza stampa, poi, a margine, ha affermato che per ora si conoscono le voci dell’accusa, e occorre aspettare il quadro della difesa e il giudizio della Magistratura. Formigoni ha ricordato il caso dell’ex Governatore dell’Abruzzo, Ottaviano Del Turco, “arrestato e portato in carcere perché si disse che il quadro accusatorio era gravissimo, ma a distanza di tre anni non c’è ancora stata la richiesta del processo”.

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