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Le donne chiedono uno stipendio migliore, più flessibilità e desiderano anche lavorare su progetti e prodotti che migliorino la vita di tutti, secondo il sondaggio di workher.

WorkHer.it, la piattaforma per far incontrare donne e lavoro.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Sono stati presentati a Milano, nell'ambito della manifestazione "Il Tempo delle donne", la tre giorni organizzata dal Corriere della Sera, i risultati di una indagine promossa da WorkHer e Intesa Sanpaolo per analizzare il rapporto tra donne e lavoro. Avere uno stipendio migliore, lavorare su progetti che possano migliorare la vita di tutti, ottenere maggiore flessibilità di orari: sono questi i 3 bisogni più sentiti dalle donne italiane per essere più felici nel proprio ambito professionale.

Dalle risposte emerge che, su oltre 300 donne intervistate, per essere più felici del proprio lavoro una donna su due (50,9%) ha dichiarato di desiderare uno stipendio migliore, 1 su 3 (34,8%) di voler lavorare su prodotti o progetti che possano migliorare la vita di tutti, e ancora 1 su 3 (34,4%) di preferire maggiore flessibilità di orari. Seguono, nella lista delle preferenze, avere una posizione migliore (30,8%), lavorare in realtà più attente al dipendente (30,4%) o di cui essere orgogliose (29,3%). Ma non solo: equilibrio vita-lavoro, relazioni positive con i colleghi (e i superiori) e stabilità lavorativa, sono le tre qualità che, secondo il sondaggio, aiuterebbero le donne a lavorare meglio.

Di questi dati e di quanto emerso dal sondaggio (lanciato da luglio a settembre sulla piattaforma workher.it) ne hanno parlato Silvia Brena, giornalista e co-fondatrice di workHer, Elena Jacobs, Chief of CEO Staff Intesa Sanpaolo, Roberta Accettura, Responsabile Servizio Gestione Dirigenti e Talent Management Intesa Sanpaolo, Ivana Pais, sociologa e docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore, Claudia Manzi, psicologa e docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Silvia Brena, giornalista, co-fondatrice di workHer e CEO di Network Comunicazione ha affermato: "Il sondaggio che abbiamo condotto conferma che l'aspirazione alla felicità entra prepotentemente in gioco per la prima volta nella ricerca e nella strutturazione del proprio progetto lavorativo: e sono le donne, le portatrici di questa esigenza. È un tema importante, in grado di ridefinire le priorità delle politiche di gender anche all'interno delle aziende. Le donne chiedono più equilibrio, più stabilità ma soprattutto, più empatia. Un modello di lavoro, decisamente più in linea con la possibilità di una vita davvero realizzata".

Elena Jacobs, Chief of CEO Staff Intesa Sanpaolo, afferma: "Intesa Sanpaolo sostiene da sempre lo sviluppo culturale del nostro Paese nelle sue varie forme.
Il Codice Etico della Banca esprime i valori di inclusione e non discriminazione che si concretizzano nella promozione della diversita' di genere, nell'attenzione per la qualita' della vita in azienda di tutti i suoi dipendenti.
In questo contesto nasce il sostegno della Banca allo "sviluppo sociale" delle donne che si basa su una adeguata cultura finanziaria e sulla capacita' di reddito, fattori chiave per generare autonomia, investimenti e consumi.
Attraverso le nostre filiali incontriamo le donne e ne conosciamo bisogni, obiettivi e desideri: dall'apertura di un semplice conto corrente, all'accensione di un mutuo per la casa, all'accesso a finanziamenti per una nuova attività imprenditoriale.
Con Workher abbiamo organizzato nelle nostre nuove filiali dei seminari su temi pratici dando consulenza gratuita su come partecipare ai bandi di gara ed ai finanziamenti, consentendo alle partecipanti di crearsi un anche un network di professioniste con la voglia di aiutare altre donne e riaffacciarsi al mondo del lavoro.
L'obiettivo per Intesa Sanpaolo è quello di affermarsi sempre più come punto di riferimento per le donne offrendo tutta la nostra competenza, i nostri servizi e la nostra vicinanza."

Roberta Accettura, Responsabile Servizio Gestione Dirigenti e Talent Management Intesa Sanpaolo ha osservato: "L'impegno delle Aziende deve essere rimuovere nel concreto gli ostacoli ad una piena valorizzazione della donna nel mondo del lavoro, con le sue specificità. In Intesa Sanpaolo da anni lavoriamo in tal senso, con politiche e iniziative di gestione, sviluppo e welfare. I numeri sembrano darci ragione, posizionandoci meglio del nostro mercato di riferimento".

WorkHer
WorkHer (www.workher.it), piattaforma per far incontrare donne e lavoro, è nata a maggio 2015 dall'esperienza di due realtà che si occupano di nuovi linguaggi della comunicazione e del mondo del lavoro al femminile: Network Comunicazione e Piano C. WorkHer nasce, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, per supportare le donne che vogliono entrare o rientrare nel mondo del lavoro e per far sì che le 10 milioni di donne che oggi ancora non lavorano diventino il più potente motore di innovazione e spinta verso un maggiore benessere economico per l'intero Paese. Il meccanismo della rete è la chiave di lettura della piattaforma. Mentor, professioniste e associazioni fanno parte del network che manca alle donne per realizzare i propri progetti. Tanti gli strumenti che workHer fornisce con un innovativo sistema di formazione e informazione che si è allargato velocemente. Oggi workHer è una community con più di 3500 workHers, 7600 fan Facebook e più di 170 mila pagine visualizzate.

 

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