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25 Aprile: lo scivolone su Coco Chanel "patriota europea", in realtà spia nazista

Partito Democratico sotto accusa per il cartello sulla stilista francese. I dem rispondono: "C'è l'errore, cartelli preparati in modo giocoso". Ma la gaffe non intacca lo spirito di #tuttoblue

Tra i "grandi europei" celebrati con i cartelli blu durante il corteo del 25 Aprile a Milano, anche Coco Chanel. Che è stata una "spia" nazista, secondo le rivelazioni della Bbi nel 1995, avvicinata dai tedeschi attraverso un ufficiale della Gestapo che divenne il suo amante. E poiché l'iniziativa (#tuttoblue) del patriottismo europeo durante la giornata della Liberazione è stata voluta soprattutto dal Partito Democratico, contro il Pd si sono rivolti gli "strali" sui social network.

Così «Coco Chanel patriota europea» si rivela un boomerang nemmeno troppo leggero per il partito che, nel 2017, ha voluto "attualizzare" la Liberazione sfilando con i cartelli blu e le bandiere dell'Unione Europea. Al Pd è arrivata anche un'altra accusa: l'accostamento tra blu e giallo «sembra l'Ikea», hanno scritto alcuni. Ma se il paragone col colosso dei mobili svedese dura il tempo di una (facile e poco brillante) battuta, lo scivolone su Chanel è più difficile da digerire.

Emanuele Fiano, per dire, deve correre ai ripari e allo scrittore e giornalista Alessandro Robecchi (che su Twitter gli scrive chiaro e tondo «direi che ci salutiamo qua, per sempre») replica che «avessero fatto vedere quel cartello a me, glielo avrei strappato. Se ci sono cazzate si correggono». Il deputato dem non è l'unico ad ammettere a viso aperto l'errore. Lo fa anche, direttamente, il Pd milanese, secondo cui i cartelli sono stati realizzati «in modo giocoso» da un gruppo di giovani, quindi (come era ovvio, del resto) in assoluta buona fede. E che ci fosse allegria nella realizzazione lo prova, per esempio, un altro cartello: «I'm blue, da ba dee da ba da», che fa il verso ad una nota canzone pop. 

«Non si può valutare una manifestazione di oltre 5 mila persone per un cartello sbagliato», prosegue il partito. Ed effettivamente la storia "nazista" di Coco Chanel non è granché conosciuta. Certo, è stata resa pubblica. Ma quanti la conoscono? Forse un errore di superficialità, un mancato controllo da parte dei dirigenti di partito (a cui, si spera, l'errore non sarebbe sfuggito). 

Più in generale, l'iniziativa "noi, patrioti europei" era molto seria, anche se ovviamente non condivisa da tutti gli "spezzoni" del corteo. L'idea di una Euorpa unita, senza guerre e con scambi liberi di merci e persone, è oggettivamente connessa con la Seconda Guerra Mondiale ed è stata formata per la prima volta con un documento del 1944, in seguito noto come "Manifesto di Ventotene", firmato da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi.

Proprio di fronte agli orrori del nazionalismo nazista e fascista, e della Guerra Mondiale iniziata da Hitler per conseguire il suo progetto imperiale, Spinelli e Rossi vedevano come medicina per il futuro la creazione di un "solido stato internazionale". Di qui la connessione tra "patriottismo europeo" e antifascismo (e quindi 25 Aprile). Che un cartello su Coco Chanel non scalfisce. 

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