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A Milano il punto sull'agroalimentare: "Aumentare le export italiano". Centianio: "La Pac non penalizzi l'Italia"

L'incontro si è svolto nella mattinata di lunedì 24 settembre al Palzzo delle Stelline

Promuovere e innovare l'agricoltura italiana e i suoi prodotti d'eccellenza. Questo è stato il tema centrale di FilierAgrItalia, forum  interamente dedicato al comparto agroalimentare italiano che si è svolto nella mattinata di lunedì 24 settembre a Milano. 

Diversi gli argomenti trattati. Uno solo il comune denominatore: rafforzare l'intero comparto per renderlo più produttivo sia in Europa che nel mondo. "Il Made in Italy è un brand fortissimo, il terzo a livello mondiale — ha precisato durante l'introduzione l'europarlamentare Stefano Maullu (Forza Italia), che è stato l'organizzatore e promotore dell'evento  —, ma purtroppo l'Italia non è un top exporter: per quanto riguarda il comparto agroalimentare esportiamo 40 miliardi di euro, molto meno degli 87 dell'Olanda e dei 76 della Germania. Il nostro obiettivo è valorizzare i nostri prodotti e aumentare le esportazioni".

Il ministro Centinaio: "L'Italia non deve essere penalizzata dalla Pac"

Al forum ha preso parte anche il ministro dell'agricoltura Gian Marco Centinaio che si è scagliato contro le linee guida della prossima Pac, politica agricola comune: una delle politiche comunitarie di maggiore importanza che impegna circa il 39% del bilancio dell'Unione Europea.

La Pac post 2020 prevede "tagli per oltre 3 miliardi di euro; noi abbiamo già dato in passato e quindi se bisogna fare tagli non bisogna farli né all'Italia, né ai Paesi storici dell'Unione Europea", ha chiosato il ministro. Centinaio ha proseguito spiegante che la nuova Pac "è uno strumento utile che serve anche agli agricoltori, ma abbiamo detto molto chiaramente al  commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Phil Hogan, insieme ad altri Paesi come la Francia e la Spagna, che la Pac non deve penalizzare gli agricoltori italiani".

 Facendo il punto sullo stato delle cose, Centinaio 
ha sottolineato che "la nuova linea che stiamo dando è condivisa anche dal  settore". E questo, se da un lato motiva il ministro, da un lato solleva il problema della tutela di un comparto che, ha evidenziato, non sempre è stato compreso e sostenuto dalla politica: "Generalmente cerco di non parlare di chi mi ha preceduto - ha affermato Centinaio-. Io faccio politica dal 1990 e cerco sempre di guardare al futuro più che al passato", però poi "quando vai ad assumere un ruolo così importante" com'è la guida del ministero dell'Agricoltura, "devi 
confrontarti con chi si è seduto a quel ministero prima di te".

E, riferendosi al dicastero di via Venti Settembre, ha rivelato: "Ho trovato una macchina potentissima, ma che nel serbatoio aveva sabbia  al posto della benzina", per "il semplice motivo che ho trovato 83 decreti non firmati". Vale a dire "tante aspettative, da parte del mondo agricolo e del settore, a cui non è stata ancora data una risposta". E dunque "una macchina amministrativa che, come lo stesso settore a agricolo, aveva bisogno di un ministro di riferimento". Certo, ammette, "noi non ci siamo ancora riusciti, ma stiamo ancora lavorando in quella direzione".
 

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