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Moratti tranquillizza: "L'acqua di Milano rimarrà pubblica"

Il sindaco smorza le polemiche e tranquillizza sulla gestione dei servizi idrici nel capoluogo lombardo. Alla luce di una probabile privatizzazione dell'acqua la Moratti tranquillizza: "Rimarrà pubblica"

"L'acqua di Milano rimarrà pubblica". Ad assicurarlo è stata il sindaco del capoluogo lombardo a poche ore dalla presentazione, nella seduta della giunta regionale, del nuovo progetto di legge sui servizi idrici.

Conversando con i cronisti fuori da una libreria del centro, il primo cittadino non è voluta entrare nel merito del provvedimento regionale, assicurando anzi la piena collaborazione del Comune con il Pirellone. "Aspettiamo di vedere cosa deciderà la Regione", si è limitata a dire Letizia Moratti. Ma alla luce della mobilitazione dei comitati cittadini che denunciano il rischio di una possibile privatizzazione dell'acqua e agli scenari che prefigurano un passaggio delle competenze sui servizi idrici dagli Ato (ambiti territoriali ottimali) alle Province, il sindaco ha assicurato che "l'acqua di Milano resterà pubblica".

Il primo cittadino smorza, così, le polemiche nate dall'annuncio di un possibile gruppo finiano in Comune, ricordando alla sua maggioranza che in questo ultimo scorcio di mandato le priorità sono la risoluzione dei problemi concreti dei cittadini e non le diatribe di palazzo. "Ai cittadini non interessano le polemiche politiche - ha risposto Letizia Moratti, agli interrogativi sul possibile nuovo gruppo consiliare di Futuro e Libertà - ma di vedere risolti i loro problemi concreti: è su questo che dobbiamo lavorare".

A due giorni dalla partenza per le ferie il sindaco Moratti ha dunque preferito soprassedere sui conflitti nati in seno al Pdl per la possibile nascita di una pattuglia di finiani capitanata dall'assessore Giampaolo Landi di Chiavenna. "Io lavoro per Milano - ha aggiunto - e sulle cose da fare per la città". Oggi Landi, dopo le critiche e l'invito a dimettersi da parte di esponenti del Popolo della libertà, in una nota ha sottolineato che «non è inconciliabile la posizione di assessore con quella di rappresentante di un movimento politico che intende rappresentare con il Pdl una fetta di elettorato capace di sostenere il buon governo della città".

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