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Irpef, approvata la delibera sull'addizionale Irpef

Con un consiglio comunale "decimato" dalle ferie (e dall'assenza polemica di Grassi dell'Idv) è stata approvata la delibera che introduce a Milano l'addizionale Irpef

Il consiglio comunale ha votato l'introduzione dell'addizionale comunale Irpef, con 22 favorevoli e 14 contrari su 36 presenti. Nella seduta odierna c'è stato spazio soltanto per le dichiarazioni di voto, dopo l'accordo tra maggioranza e opposizione che nella notte tra venerdì e sabato ha portato all'approvazione comune di un emendamento e al ritiro di tutti gli altri da parte dell'opposizione.

I consiglieri comunali della Lega Nord sono arrivati in aula con una t-shirt sarcastica ("Irpef e Atm la bugia di Pisapia"). Alessandro Morelli ha letto in aula la pagina 18 del programma di Pisapia ("Si privilegerà il prelievo sull'utilizzo/consumo della città rispetto al prelievo sul reddito") e ha accusato la giunta di voler fare cassa subito con l'Irpef, l'Atm e anche la Tarsu, l'Ici e la tassa di soggiorno per i turisti, senza prima presentare un piano.

Riccardo De Corato, per il Pdl, ha annunciato due ricorsi al Tar: uno contro la gestione dell'aula da parte del presidente Rizzo ("Ha fatto il tredicesimo assessore della giunta. Rispetto a quando si opponeva da solo alle giunte social-comuniste di Tognoli e Pillitteri, non la riconosco più"), e un altro contro la delibera stessa. Ha poi ringraziato i consiglieri dell'opposizione (compreso Manfredi Palmeri) rilevando invece che, politicamente, Mattia Calise del Movimento 5 Stelle ha garantito costantemente il numero legale alla maggioranza durante le maratone notturne.

"Dispiace per quei 200mila milanesi che saranno sottoposti alla gabella - ha proseguito De Corato - ma siamo riusciti almeno a far passare un principio a favore delle famiglie con disabili e anziani a carico". De Corato ha poi sottolineato l'assenza dall'aula del consigliere dell'Idv Raffaele Grassi, chiaro esempio di contrarietà ("Siete riusciti a non far votare un emendamento di Grassi"), e ha ricordato le critiche della Cgil alla manovra sull'Irpef ("Il popolo arancione ha cominciato a capire").

Accusa, quella di De Corato, respinta da Mattia Calise (5 Stelle): "Vorrei ricordare - ha detto - che secondo il nostro regolamento, i consiglieri comunali sono tenuti a partecipare alle sedute". Ha poi annunciato voto contrario ricordando le parole di trent'anni fa di Berlinguer: "Quando si chiedono sacrifici bisogna avere un grande consenso ma anche la capacità di combattere esosi privilegi". Infine ha ricordato che, stando al Testo Unico Enti Locali, secondo l'art. 90 le assunzioni esterne si possono fare se il comune non è in defici. "Delle due l'una - ha concluso - o il comune è in deficit, e allora va bene l'addizionale ma non le assunzioni, o il comune non è in deficit, e allora le assunzioni sono legittime ma non ha più senso l'addizionale".

Per la maggioranza hanno parlato Carmela Rozza (Pd), Elisabetta Strada (Lista CIvica) e Patrizia Quartieri (Sel). Hanno espresso soddisfazione per l'atteggiamento della giunta, che ha permesso al consiglio di migliorare la delibera aumentando il tetto d'esenzione a 33.500 euro, e per l'accordo finale con l'opposizione, che ha consentito di guardare con un occhio di riguardo alle famiglie che vivono situazioni difficili.

Marco Cappato (Radicali) ha espresso il suo voto a favore dell'addizionale Irpef perché ha ricevuto l'assicurazione di Tabacci (assessore al bilancio) di occuparsi delle multe contro i manifesti abusivi, poi ha rivendicato di conoscere bene i problemi dei disabili come presidente dell'Associazione Luca Coscioni: "Se volete davvero occuparvi dei disabili - ha detto rivolgendosi a Lega e Pdl - anziché combattere per uno sconto di 50 euro sull'addizionale, occupatevi di quei disabili che non ricevono dalle Asl il rimborso di quegli strumenti che consentirebbero loro di comunicare, e si parla di strumenti da 15mila euro, per l'incapacità burocratica di aggiornare i loro elenchi".

Infine Manfredi Palmeri (Nuovo Polo - Fli): "Prima di altri avevo segnalato la necessità d'intervenire - ha spiegato - su un bilancio che si fondava sulle variabili aleatorie", riferendosi alle quote Sea e Serravalle. "Ora - ha proseguito - credo che l'addizionale debba essere l'estrema ratio e non la prima ratio. Cioè debba esser discussa solo dopo una serie di ricognizioni, attivazioni di sinergie, tagli di sprechi. Così non è stato fatto".

 

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