"Candidarmi? Nel mio caso non sarà un'autocandidatura, posso però accettarne una se mi viene offerta". Lo ha dichiarato l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini (Pdl), ospite a Tgcom24 sul suo futuro per il dopo Formigoni alla Regione Lombardia.

Sull'arresto dell'assessore Zambetti, ha spiegato: "Non è che la criminalità organizzata ha avuto un terreno fertile per una società che condivide quel modo di vivere, ma per via delle grandi ricchezze e per gli scenari prospettici delle grandi opere. Il crimine si avvicina al luogo dove può moltiplicare le proprie risorse. Non stupisce questo avvicinamento, mi sconcerta il rapporto con le istituzioni".

Su questo sconcerto, Albertini ha definito "fallace" il sistema di ricatti in cui sarebbe caduto Zambetti: "Come faccio a essere sicuro di aver comprato quei voti, o sapere che quei voti sarebbero arrivati comunque? Dov'é la prova? Credo che sia una cosa di una stupidità inaudita, come si può credere che un ricatto del genere possa portare da qualche parte? Sconcerta il disprezzo di questi criminali verso la classe dirigente. Nel caso di questa gente, come si può capire veramente quanti voti sono arrivati? Ci sono le firme sulle schede? E' una cosa di una stupidità inaudita".

Albertini ha quindi commentato la posizione di Formigoni: "Nessuno ha criticato il governo della Lombardia. Se si vota la sfiducia bisogna accettare il verdetto dell'assemblea. Quello che condivido nell'atteggiamento di Formigoni è di non accettare un mandato a termine con la Lega che sfrutta le posizioni fino all'ultimo. Anche la Lega ha i suoi problemi con la giustizia e con la 'ndrangheta. Se la Lega vuole correre da sola, lo faccia''.

Infine un'analisi delle alleanze politiche con dei sondaggi basati su un candidato misterioso del Pdl: "La Lega ha rotto un patto. Non credo che si potrà correre con loro, penso che avranno il loro candidato. La partita è aperta, ma Maroni, stando ai sondaggi, è fuori".