Terrorismo, De Corato: «Tornare al controllo dei contratti di affitto»
L'ex vicesindaco chiede che sia ripetuta l'esperienza del 2010 quando l'amministrazione di centrodestra obbligò amministratori e locatari a depositare le autocertificazioni alla polizia locale
Cresce l'allarme terrorismo a Milano e c'è chi propone di tornare al controllo dei contratti di locazione tra privati per verificare, casa per casa, chi davvero vive e dove. E' Riccardo De Corato, già vicesindaco fino al 2011 con l'amministrazione di centrodestra e ora consigliere comunale di Fratelli d'Italia, a rivendicare la bontà di quel sistema che, secondo quanto lui stesso ricorda, portò a 353 appartamenti controllati, 924 identificazioni, 306 denunce e 31 arresti.
Di che cosa si tratta? Qualcuno ricorderà le "ordinanze affitti" con cui il comune di Milano imponeva - per determinati quartieri della città, molto ristretti territorialmente - agli amministratori di condominio e ai locatari di depositare alla polizia locale un'autocertificazione relativa ai dati del contratto e al numero di inquilini presenti.
«Abbiamo l'esempio di cosa è diventato Molenbeek», spiega ora De Corato citando il comune belga della regione di Bruxelles in cui avevano la "base" gli attentatori di Parigi: «Non facciamo anche noi lo stesso errore, bisogna intensificare i controlli», prosegue l'ex vice sindaco indicando via Padova, via Imbonati e San Siro come esempi di zone che hanno bisogno di questa "attenzione". Nel 2010 le ordinanze riguardavano alcuni tratti di via Padova, il quartiere cinese di via Paolo Sarpi e lo stabile di viale Bligny 42.
E' bene ricordare che i dati dei contratti di locazione sono depositati presso l'agenzia delle entrate e, almeno in teoria, anche presso gli uffici tecnici del comune per quanto riguarda il pagamento dei tributi (Tasi e Tari), sebbene la procedura di deposito sia attualmente molto complicata e scoraggi i cittadini. I computer della pubblica amministrazione non dialogheranno mai abbastanza tra loro.
