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'Ndrangheta, arrestato l'assessore regionale Domenico Zambetti

L'accusa è di voto di scambio: avrebbe comprato un pacchetto di preferenze per la sua elezione nelle Regionali 2010

L'assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, è stato arrestato dai Carabinieri con l'accusa di voto di scambio. L'episodio risalirebbe alle Regionali 2010. La Lega, a seguito dell'episodio, ha chiesto l'azzeramento della giunta lombarda.

Zambetti, esponente del Pdl, era stato eletto con 11.217 voti di preferenza e venne nominato assessore alla Casa al Pirellone. Il politico avrebbe pagato 200 mila euro a due esponenti della 'Ndrangheta per acquistare un pacchetto di 4.000 preferenze per la sua elezione. 50 euro per ogni voto.

A suo carico vi sarebbero intercettazioni telefoniche che documentano le fasi del pagamento. L'arresto è stato chiesto dal pm della Dda Giuseppe D'Amico ed è stato disposto dal gip Alessandro Santangelo. Complessivamente nell'ambito dell'inchiesta sono finite in carcere 18 persone, 2 agli arresti domiciliari e 2 con l'obbligo di dimora. Al centro l'accusa di voto di scambio.

Nei confronti dell'assessore è stato ipotizzato anche il reato di concorso esterno in associazione mafiosa

Sul sito del Pirellone campeggia ancora il suo patto con i cittadini. "Nel corso del mio incarico cercheremo di dare un forte impulso al settore dell’edilizia residenziale pubblica,  attraverso opere di recupero e di valorizzazione dei  quartieri  per garantire a tutti una buona qualità di vita in una casa dignitosa".

Con l'arresto di Domenico Zambetti, assessore alla Casa della Giunta Formigoni, sale a 13 il numero di esponenti politici - fra Giunta e Consiglio - indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone. Proprio l'altro ieri, è stato condannato in primo grado a due anni e mezzo per falso e truffa il consigliere del Pdl Gianluca Rinaldin mentre la scorsa settimana è stato chiesto il rinvio a giudizio per varie ipotesi di reato, fra cui corruzione, per l'ex vice presidente dell'Aula, Filippo Penati, ex Pd.

Sono arrivate al Pirellone anche le fiamme gialle per un controllo sulle finanze.  Secondo quanto ha appreso dall'Ansa, almeno una decina di militari della guardia di finanza si è presentata a metà mattina nella sede del Consiglio regionale. E si sarebbero allontanati portando via borsoni e trolley contenenti presumibilmente dei documenti, che sono stati prelevati al nono piano del grattacielo, dove si trova l'ufficio legale del Consiglio.

 

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