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Martedì, 16 Aprile 2024
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«Pressione fiscale sopra ogni limite, rischio di un buco di bilancio»

Per il candidato a sindaco di Italia Unica, il bilancio 2016 appena presentato è un record per spesa corrente e pressione fiscale

Si alza la polemica sul bilancio di previsione 2016 appena presentato dal vicesindaco di Milano (e assessore al bilancio) Francesca Balzani. Ad affilare le armi è Corrado Passera, candidato a sindaco di Italia Unica, secondo cui «la città è stata pressata oltre ogni limite in termini tributari» e «non investe abbastanza». I dati: si parla di un miliardo e 349 milioni di euro di pressione fiscale, che secondo i calcoli di Passera e dei suoi collaboratori corrisponde al 113% in più rispetto all'era Moratti (ultimo bilancio: 631 milioni). 

«Ma non si tratta solo di imposte. E' aumentato tutto, dai trasporti ai passi carrai alle tariffe sportive», chiosa Passera, secondo cui è sbagliato attribuire le maggiori tasse alla costante riduzione dei trasferimenti dallo Stato e dalla regione. «E' vero che questi sono diminuiti, ma di 288 milioni. La pressione fiscale invece è aumentata di 718 milioni. Non ci raccontino che tutto l'aumento è causato da decisioni esogene statali o regionali».

Altro capitolo, le spese correnti. Si parla di tre miliardi e 145 milioni. «Hanno preso la città con due miliardi e mezzo di spesa corrente, di anno in anno è stato sempre un record», spiega l'ex ministro dello sviluppo economico. Impietoso il confronto di spesa corrente per abitante rispetto ad altre città: Milano le batte tutte, da Roma a Napoli a Genova.

A Milano, in particolare, la spesa corrente per abitante è di 2.246 euro, contro i 1.642 di Roma o i 1.265 di Napoli. Così sulla "sezione" relativa al personale: anche in questa classifica Milano è prima tra le grandi città italiane.

«In questa situazione si vanno ad assumere più di 400 persone a ridosso delle elezioni», attacca Passera, secondo cui comunque l'aspetto più grave del bilancio 2016 è un altro ancora: «Il documento contabile rischia di non essere sostenibile, cioè di non essere in pareggio strutturale». Fra le entrate, infatti, figurano 160 milioni di euro di dividendi dalle partecipate, di cui 102 milioni di dividendi straordinari. «Le hanno spolpate con operazioni una tantum, non ripetibili, per coprire una perdita strutturale».

E non è tutto: non è stato creato un "fondo rischi" per portare a perdita una parte di incassi dalle multe e da altre tariffe. In altri termini si è imputato a bilancio tutto il ricavabile, senza considerare che non il 100% di multe, tasse e tariffe viene incassato. «E' una facoltà legittima e prevista dalla legge», commenta l'ex ministro, «ma così facendo ci si illude che ci sia il pareggio e si rimanda un probabile 'buco' alla prossima amministrazione». 

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