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Boeri-Pisapia, "non c'eravamo mai amati"

L'assessore-archistar restituisce le deleghe, Pisapia era già pronto a "farlo dimettere". Il Pd compatto: "Continuate a lavorare insieme". Massseroli: "Il sindaco è più forte del partito"

Avrà ragione o torto Stefano Boeri, ormai ex assessore alla cultura (a meno di sorprese dell'ultimo minuto), a sostenere che il museo di arte contemporanea è meglio farlo all'ex Ansaldo piuttosto che a City Life? Irrilevante.

Perché non è certo questo il punto su cui la fiducia del sindaco verso l'assessore è venuta meno. Non basta una divergenza sulla localizzazione di un museo, e nemmeno la successiva dichiarazione al vetriolo sul comune di Milano appiattito sulle posizioni di Formigoni a riguardo dell'expo. Tanto che venerdì Pisapia l'ha fatto mettere a verbale in riunione di giunta: "C'è un problema di fiducia". L'expo, appunto. La delega assegnata a Boeri all'inizio riguardava solo il coordinamento degli eventi. Niente gestione dei soldi, niente intervento sui terreni. Una delega a metà, che evidentemente è stata oggetto di battaglie interne in giunta in questi mesi.

Stefano Boeri, del resto, non poteva non agire da battitore libero. Non è un assessore qualunque, ma l'uomo inizialmente scelto dal Pd per sfidare la Moratti. E poi il recordman di preferenze nella lista dei democratici: più di 12mila, surclassando il secondo (Pier Maran). Difficile, con queste premesse, instaurare un rapporto con Pisapia che non fosse di continuo "dualismo". La remissione delle deleghe è l'atto formale "obbligato". Se il tuo sindaco dice che c'è un problema di fiducia, non puoi far finta di niente. Adesso la palla passa a Pisapia, che però nei giorni scorsi era molto deciso a far dimettere il suo ex avversario.

Stefano Boeri-Pisapia, una storia breve © Tm News/Infophoto

Sulla pagina Facebook di Boeri, è un susseguirsi di "Non farlo" e di "Sconfitta". Pierfrancesco Majorino, che ora ha la delega ai servizi sociali ma che, nel "toto giunta", era dato come possibilissimo assessore alla cultura, smentisce di avere avuto l'offerta delle deleghe che Boeri ha rimesso: "Anche perché - scrive - l'assessore alla cultura mi auguro continui a farlo Stefano Boeri". Appelli all'unità anche da altre parti del Pd. I consiglieri comunali all'unanimità hanno chiesto che Boeri e Pisapia continuino a lavorare insieme. Roberto Biscardini, socialista eletto nel Pd, è molto chiaro: "Stefano dice cose fuori dal coro? Può essere, ma molte possono essere anche giuste. E d'altra parte mi sembra che Pisapia in questi mesi abbia smentito anche altri assessori".

Il consigliere di Sel Mirko Mazzali invece, su Facebook, fa un distinguo: "Uno può essere un bravo professionista - scrive - un bravo politico, avere delle idee brillanti e anche di sinistra, ma non essere capace di lavorare in un gruppo, ed allora diventa tutto più complicato, se non impossibile da gestire".

Nelle prossime ore si saprà qualcosa di più. Come minimo ora tocca al sindaco dare una risposta. Ufficialmente Boeri non si è dimesso ma ha solo restituito le deleghe. Ma è ovvio che non potrà restare assessore senza deleghe. E se molti dicono che Pisapia era già pronto a "far dimettere" l'assessore, sembra che l'esito più probabile sia Boeri fuori dalla giunta. "Vuol dire - commenta Masseroli, capogruppo del Pdl - che Pisapia ha fatto un'opa sul Pd e l'ha vinta".

 

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