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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Buccinasco / Via Nearco

Buccinasco, no ai cartelli contro la 'ndrangheta. E' polemica

Il comune dell'hinterland di Milano si 'smarca' dalla campagna nazionale dell'Anci: cartelli stradali contro la 'ndrangheta nei comuni più colpiti dal fenomeno

Buccinasco dice "no" ai cartelli stradali contro le cosche mafiose. Il comune dell'hinterland milanese è uno dei più tristemente noti in Italia per la consolidata presenza della 'ndrangheta, ma l'amministrazione comunale non ha aderito alla campagna Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che propone ai sindaci con forti insediamenti mafiosi nei propri comuni di installare questi speciali cartelli stradali, con la scritta "Vietato alla 'ndrangheta" all'ingresso della città. Cartelli che hanno unicamente una valenza simbolica, non essendo previsti dal codice della strada.

Di recente, "apripista" nell'hinterland, Trezzano sul Naviglio aveva scelto di installarli. Ora il rifiuto della vicina Buccinasco, riferito da Klaus Davi, che collabora con l'Anci per la promozione dell'iniziativa.

Il "no" sarebbe motivato dalla parola "'ndrangheta": sindaco e giunta comunale, secondo quanto riferisce Davi, preferirebbero un altro claim, "Buccinasco contro le mafie". La controrisposta di Davi è stata che il problema lombardo è "la potente e ben definita e insediata 'ndrangheta", come del resto a Buccinasco sanno perfettamente, visto che le famiglie Barbaro e Papalia (imparentate tra loro) ne hanno fatto il centro del loro potere. 

Soltanto ad agosto, per dire, la notizia della confisca di una villetta in via Nearco 6, a Buccinasco, riferibile al clan in questione. L'idea dell'amministrazione comunale è quella di farne una casa famiglia per minori. "Nella villetta confiscata alla 'ndrangheta", si legge nel titolo del post con cui - nel suo blog personale - il vicesindaco Rino Pruiti ne ha dato notizia. 'Ndrangheta, appunto.

Tanto che anche dal ministero della giustizia (con il sottosegretario Cosimo Ferri) è partito l'invito a Buccinasco (e ad altri comuni che per ora si sono rifiutati, come Locri) a ripensarci.

Non si è fatta attendere la replica dell'amministrazione comunale, affidata al blog del vicesindaco Pruiti ma firmata da Rosa Palone, presidente del consiglio comunale. Palone si definisce "esterefatta" dalla posizione dell'Anci e del sottosegretario Ferri, che "dovrebbero stare dalla parte delle istituzioni e non dalla parte delle trovate pubblicitarie". Secondo Palone, lo slogan scelto dall'Anci è "ridicolo" perché a Buccinasco "la 'ndrangheta ci abita" e il comune non può "rifiutare la residenza". Quindi, per Palone, scrivere "vietato alla 'ndrangheta" significherebbe "ridicolizzare e ridimensionare" il fatto che la 'ndrangheta in realtà a Buccinasco ci sia.

Palone prosegue elencando tutte le iniziative di Buccinasco contro le mafie e ribadendo che l'amministrazione porta avanti un lavoro di "inversione di rotta". Chiaramente le iniziative concrete sono le più utili: perché va sradicata concretamente una "malattia" che si è insediata nel territorio attraverso generazioni, ormai, di cosche. Tuttavia, anche le azioni dimostrative a volte servono a smuovere le coscienze, a raccontare la verità, a raggiungere la platea più vasta possibile. In questo senso, l'iniziativa di Anci tutto sembra tranne una trovata "pubblicitaria".

"Dichiarazioni gravi e irresponsabili", attaccano Fiorello Cortiana e Domenico De Palo (Coalizione Civica Buccinasco) riferendosi alla presa di posizione di Rosa Palone così come del sindaco Giambattista Maiorano: "Confermano l'immagine di Buccinasco come comune isolato dal contesto comune della costituenda Città Metropolitana", proseguono Cortiana e De Palo, "e dallo sforzo che l'Autorità anticorruzione ela prefettura hanno messo in atto per garantire legalità e trasparenza all'Expo".

Coalizione Civica ha presentato un'interpellanza urgente e una mozione in consiglio comunale perché sia "riaffermata la cultura della legalità con chiarezza". 

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