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Regione, centrodestra battuto sul cambiamento climatico: segnale politico alla Lega?

"Indiziate" le dichiarazioni di Salvini sulla solidità dell'alleanza di governo coi 5 Stelle, non "gradite" dagli alleati di centrodestra in Regione

Maggioranza di centrodestra battuta, in aula, sulla risoluzione sui cambiamenti climatici, il cui relatore era il leghista Riccardo Pase, presidente della commissione ambiente. Con voto segreto, i contrari al documento sono stati 40, i favorevoli 33. Secondo alcuni calcoli, i voti contrari in maggioranza sarebbero almeno 12, e comunque i "franchi tiratori" sono indice di un malessere, probabilmente più che altro annidato nel gruppo di Forza Italia. Indiziato "speciale" anche Matteo Salvini che potrebbe essere stato oggetto di tiro al bersaglio da Forza Italia, subito dopo avere dichiarato che l'alleanza di governo nazionale coi 5 Stelle non è in discussione.

Nulla quindi contro il provvedimento in sé, che contiene (secondo quanto illustrato dal relatore Pase all'inizio del dibattito) un piano regionale del clima e dell'energia, l'istituzione di un tavolo di coordinamento e il perseguimento della crescita sostenibile. L'assessore all'ambiente Raffaele Cattaneo (del partito centrista Noi con l'Italia) durante il suo intervento si è focalizzato sul contrasto all'approccio da lui definito "catastrofista" sul clima e l'ambiente, pur ammettendo che "la situazione del pianeta Terra è senz'altro grave" e ricordando l'aumento di 1,78 gradi centigradi rispetto agli anni '70.

Centrodestra contro il sindaco di Milano

Dalla maggioranza di centrodestra, almeno a parole, è arrivato negli interventi il sostegno al provvedimento ma anche qualche stoccata al sindaco di Milano Beppe Sala (di centrosinistra). Così, per esempio, Marco Alparone di Forza Italia: "La nostra soluzione pensa a 'ponti', al contrario del sindaco di una città di 3 milioni di abitanti (si riferisce a tutta la Città Metropolitana, n.d.r.) che sembra invece cercare di costruire un muro attorno a sé, senza pensare a chi non può comprare una macchina nuova dall'oggi al domani (si riferisce ad Area B, n.d.r.)".

Sia il centrosinistra sia il Movimento 5 Stelle hanno posto l'accento sulla necessità di accelerare i provvedimenti a difesa dell'ambiente, criticando il provvedimento per l'eccessiva timidezza. "Il 2050 è dopodomani, invito a non guardare solo alle buone intenzioni ma a prendere impegni precisi", ha argomentato per esempio Matteo Piloni del Pd, mentre Michele Usuelli di +Europa ha commentato di non vedere "come si intende raggiungere gli obiettivi a medio-lungo termine di cui si parla nella risoluzione" e per Massimo De Rosa del Movimento 5 Stelle "il problema c'è e ci sarà, dipenderà da quanto la Regione sarà disposta a stanziare". 

Reazioni dall'opposizione

"La salute dei cittadini è diventata ostaggio della partitocrazia", ha commentato Michele Usuelli (+Europa) dopo la bocciatura del provvedimento sul clima con voto segreto: "Il dibattito è stato inquinato da parole a vanvera, senza alcuna regia regionale di impegni su azioni concrete sui macrotemi come energie rinnovabili, emissioni di Co2 da riscaldamento edilizio e da trasporto. La risoluzione non conteneva nulla. Il contenuto della risoluzione era spazzatura indifferenziata ma non è certo questo il motivo della bocciatura: liti di potere tossiche e negazioni di alleanze future tra leader nazionali hanno determinato il voto contrario alla faccia dell'ambiente e di chi, come noi, si era preparato per il lavoro d'aula".

Usuelli aveva presentato un ordine del giorno collegato al provvedimento, con l'impegno della giunta ad approvare un piano incentivi per il cambio delle caldaie. Ordine del giorno che era stato approvato all'unanimità. "Sembrava poter essere l'unico atto concreto della giornata", il commento dell'esponente piùeuropeista.

"La Lombardia sul clima deve fare molto di più e per questo noi abbiamo votato contro la risoluzione", ha affermato Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in Regione: "La maggioranza di centrodestra si è sciolta come neve al sole, e qui a pesare è certamente stato il clima romano: evidentemente una parte ha deciso di mandare un segnale a Salvini. Se in Lombardia il centrodestra non tiene più, ne prendano atto. Noi non potevamo votare un testo timido che attaccava Milano per la scelta di istituire area B che è oggi, insieme al biglietto integrato, il progetto più ambizioso di difesa dell'ambiente e del clima in Lombardia. Abbiamo bisogno di più trasporto pubblico, di meno consumo di suolo, di più alberi, che sono i nostri migliori alleati contro la Co2, e di politiche concorrenti in tutti i campi. Su questo continueremo a insistere".

Dario Violi, del Movimento 5 Stelle, ha invece commentato che il voto "è stato anche contro la Tav (inserita nel provvedimento, n.d.r.), e contro il loro presidente che fa mille interviste pro Tav. E' chiaro ormai che l'essere a favore della Torino-Lione non è altro che una posa per salvare le apparenze. In realtà quando il centro-destra dice che vuole la Tav racconta balle". E per Massimo De Rosa, quella della Regione "è una maggioranza politica che non ha nessuna idea sul contrasto ai cambiamenti climatici. Sono riusciti a spaccarsi su di una risoluzione nata morta che non avrebbe avuto nessun effetto su di un problema su cui si misura il futuro del nostro pianeta e dei nostri figli". "La burocrazia e le chiacchiere - ha aggiunto Marco Degli Angeli - non fermeranno l'inquinamento e il cambiamento climatico. Ora servono azioni e investimenti per l'efficienza energetica delle abitazioni, per ripensare i sistemi intensivi in agricoltura e allevamento, per la mobilità sostenibile e l'educazione alimentare".

"La maggioranza è salda. Vogliamo, quindi, rassicurare tutto il Pd che per 4 anni rimarranno ancora all’opposizione. Si sapeva che quello di oggi era un provvedimento che toccava differenti sensibilità", è la risposta affidata alle redazioni da Roberto Anelli, capogruppo della Lega in consiglio regionale. Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi respinge interpretazioni malevole e parla di "sensibilità differenti di alcuni consiglieri emerse su un tema complesso", negando fratture nella maggioranza.

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