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Profughi: la prefettura smentisce, «no all'utilizzo del Campo base Expo»

Arriva la secca smentita di corso Monforte alle ipotesi giornalistiche apparse nella mattinata del 2 novembre

Il campo base di Expo 2015 non sarà utilizzato per l'accoglienza ai profughi. La prefettura, nel pomeriggio del 2 novembre, ha deciso di intervenire dopo che era stato pubblicato un articolo su Il Giornale che faceva presagire una decisione in tal senso e dopo le conseguenti - e anche veementi - polemiche politiche.

«Non è emersa alcuna possibilità di sviluppare questo progetto», recita una nota ufficiale di corso Monforte. La prefettura specifica anche che era stata - a fine settembre - la società Expo 2015 Spa a chiedere di segnalare un eventuale interesse all'utilizzo del campo base dopo l'1 novembre: la prefettura si era semplicemente riservata di dare una risposta entro fine ottobre. Poi tutte le verifiche del caso e la conclusione: nessuna possibilità.

In mattinata Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, aveva spiegato che si trattava di una «idea impossibile». Si era invece mostrato d'accordo l'assessore al welfare Pierfrancesco Majorino. Dal centrodestra, prevedibilmente, si erano alzate voci contrarie. Massimiliano Bastoni (Lega), per esempio, aveva parlato di «idea blasfema» e che, se proprio occorre dare le palazzine a qualcuno, si deve pensare alle «migliaia di famiglie lombarde che attendono una casa popolare».

Il campo base di Expo consta di circa 13 mila metri quadrati in cui sono stati ospitati coloro che hanno lavorato nel sito espositivo (anche prima dell'apertura) e le forze dell'ordine presenti all'esposizione universale. Si tratta di 500 camere divise in 27 palazzine, con poco più di 650 posti mensa. Non si tratta, pertanto, di una struttura paragonabile ad edifici residenziali.

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