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La morte di dj Fabo: Cappato rischia il carcere. Lui: "Mi autodenuncerò"

L'esponente di Radicali Italiani ha accompagnato in auto il dj milanese in Svizzera. Un minuto di silenzio a Palazzo Marino

Marco Cappato, esponente dei Radicali Italiani e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, rischia il carcere per avere accompagnato dj Fabo nella clinica svizzera in cui il 39enne cieco e tetraplegico è morto lunedì mattina con un cocktail di farmaci letale. Istigazione al suicidio, articolo 580 del codice penale. 

Cappato ha dichiarato che si autodenuncerà non appena avrà fatto ritorno in Italia. L'istigazione al suicidio prevede, in Italia, la reclusione da cinque a dodici anni, anche se è probabile che il reato non si applichi al politico radicale: che si è "limitato" ad accompagnare in auto dj Fabo fino alla clinica dalle parti di Zurigo. «Chiunque ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione», recita il codice, ma è da capire se quel «qualsiasi modo» possa applicarsi tecnicamente anche ad un passaggio in auto.

Anche perché dj Fabo ha ricevuto il cocktail in Svizzera, dove questa pratica è perfettamente lecita. Ciò nonostante la vicenda di dj Fabo accende in ogni caso i riflettori sulla questione del testamento biologico (su cui c'è una proposta di legge la cui discussione in aula alla Camera è stata ulteriormente rinviata) e dell'eutanasia. 

E a Palazzo Marino, al consiglio comunale di Milano, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di dj Fabo. A proporlo è stato Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza Italia.

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