rotate-mobile
Politica Quinto Romano / Via Privata San Romanello

Case popolari, via al piano "zero alloggi sfitti": i primi due bandi

Il varo della giunta. Rabaiotti: "Intervento di welfare territoriale". Il costo si aggira sui 30 milioni di euro

Parte il progetto "zero case vuote in due anni", voluto fortemente dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, che sarà realizzato insieme a Mm, società che gestisce le case popolari del comune. L'obiettivo è quello di arrivare a non avere alloggi popolari sfitti nelle case comunali. Davide Corritore, presidente di Mm, si era detto pronto a lavorare su questo e aveva anche quantificato in circa 16 mila euro ad alloggio (per un totale di 32 milioni, quindi, perché si parla di 2 mila alloggi) il finanziamento necessario.

L'operazione costerà proprio circa 30 milioni, derivati da mutui accesi dal comune e da finanziamenti statali (attraverso la regione), e consisterà in sei appalti. La giunta di Milano ha approvato la delibera per definire gli interventi prioritari, che consistono nei primi due appalti per un totale di 11 milioni e mezzo di euro (otto e mezzo di fondi statali e circa tre di risorse comunali).

I lavori consisteranno nel recupero di 276 alloggi, per lo più nel Municipio 7 (Baggio e San Siro), come in via Mar Nero, via San Romanello e via Nikolajevka. Ma non solo: gli interventi riguarderanno anche via Palmanova e via Tarabella (Municipio 2), via San Bernardo (Municipio 5) e via Statuto (Municipio 1), dove tra l'altro l'edificio di proprietà comunale è interamente riservato a disabili. Seguiranno poi altri interventi per quasi 19 milioni di euro suddivisi in quattro appalti, per un totale di 562 alloggi sfitti di vari quartieri. 

Il costo medio delle ristrutturazioni sarà di 16 mila euro, ma se per alcuni alloggi ne basteranno circa 10 mila, per altri si arriverà anche fino a 40 mila, dove la situazione di degrado è più pesante. Verrà data priorità agli alloggi dai 60 metri quadrati in su, che sono i più richiesti da chi è in graduatoria. L'intervento complessivo verrà "diluito" in modo omogeneo nel territorio milanese: per questo, Mm ha suddiviso i lavori attorno alle sue quattro sedi: il 20% dei lavori verrà eseguito nei Municipio 2, 3 e 9; il 20% nel Municipio 8; il 25% nei Municipi 1, 4 e 5; ed infine il 35% nei Municipi 6 e 7.

I cantieri potranno partire nella prima metà del 2017, dopo l'aggiudicazione delle gare. Mm verrà coinvolta, come società di ingegneria, dalla progettazione alla realizzazione dei restauri.

"Stiamo avviando un vero e proprio intervento di welfare territoriale", ha spiegato l’assessore alla casa Gabriele Rabaiotti, "partendo da un piano straordinario di recupero del patrimonio pubblico non utilizzato e assegnandolo a canone sociale secondo le graduatorie comunali. Ci rivolgeremo quindi alle famiglie che si trovano in situazioni di particolare difficoltà economica, rispondendo alla forte domanda abitativa espressa dalle fasce più disagiate della popolazione. Questa operazione avrà un altro fine: ridare fiato all’affitto anche per la fascia intermedia. Per questa seconda sfida chiederemo ai proprietari di case sfitte di riportarle sul mercato della locazione, con incentivi ed agevolazioni che consentano di rendere i canoni più accessibili per i redditi medio-bassi senza però mortificare le aspettative del proprietario."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case popolari, via al piano "zero alloggi sfitti": i primi due bandi

MilanoToday è in caricamento