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Commissione d'inchiesta covid in stallo, l'ira di +Europa e Civici: «La gente vuole cambio di passo»

Lo stallo, senza l'elezione del presidente di commissione, è diventato «imbarazzante» secondo Michele Usuelli e Elisabetta Strada

Convocare ad oltranza, finché non verrà eletto il presidente, la commissione d'inchiesta sull'emergenza covid in Lombardia. Lo chiedono i consiglieri regionali Michele Usuelli (+Europa-Radicali) e Elisabetta Strada (Lombardi civici) in una lettera al presidente del consiglio regionale, il forzista Alessandro Fermi. La commissione avrebbe già effettuato almeno sei o sette sedute, se non fosse per lo stallo in cui si è venuta a trovare con la vicenda dell'elezione a presidente di Patrizia Baffi (Italia Viva) con il suo voto e quello dei consiglieri di centrodestra e la successiva "ritirata" dei consiglieri Pd e 5 Stelle dalla commissione stessa, per protesta.

Pd e 5 Stelle volevano che il presidente fosse Jacopo Scandella (Pd, bergamasco della Val Seriana), visto che la presidenza delle commissioni d'inchiesta spetta alle opposizioni. E, di fronte alle opposizioni spaccate (con le candidature anche di Usuelli e della Baffi), il centrodestra ha scelto di fatto li suo presidente "preferito". Col ritiro però dei consiglieri pentastellati e del Pd, la Baffi si è dimessa da presidente e tutto è tornato all'inizio. E allo stallo. Perché di Scandella presidente, il centrodestra non vuole affatto saperne. Il motivo? Insieme agli altri consiglieri del Pd (e dei 5 Stelle) aveva votato a favore della mozione di sfiducia all'assessore al welfare Giulio Gallera. In altri termini, secondo la maggioranza, Scandella sarebbe prevenuto, e così anche tutti gli altri consiglieri del Pd e dei 5 Stelle.

«Cambio di passo: lo chiede l'opinione pubblica»

Usuelli e la Strada chiedono ora che lo stallo si superi con la convocazione ad oltranza della commissione fino a quando non sarà scelto il presidente. Senza il quale la commissione non può ovviamente iniziare i lavori. «Ci troviamo di fronte a una situazione di stallo imbarazzante - scrivono i due esponenti dell'opposizione -. La necessità di rispondere al più presto alle richieste che hanno motivato l’istituzione della commissione non può passare in secondo piano rispetto alle pur legittime questioni politiche che hanno determinato l’attuale impasse». 

La richiesta di convocazione a oltranza - concludono - «è l’unica risposta che possiamo dare a un’opinione pubblica che ci osserva ancora confusa da quanto accaduto, e che fatica a comprendere come, nonostante il dramma vissuto e le promesse di cambiamento, la politica e le istituzioni non riescano in alcun modo a segnare un cambio di passo».

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