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Consumo del suolo: in Lombardia il primo sì, è polemica

Neutralizzati i 1.300 emendamenti dell'opposizione

La contestatissima legge sul consumo del suolo in Lombardia ha ottenuto il primo via libera, tra le proteste dell'opposizione (centrosinistra e Movimento 5 Stelle). Neutralizzati circa 1.300 emendamenti, che M5s, Patto Civico e Pd avevano presentato per modificare una legge molto criticata, che in teoria previene il consumo del suolo nell'edilizia ma, secondo i critici, di fatto lo "libera". E' accaduto lunedì in commissione territorio.

Particolarmente contestato il punto per il quale si potrà costruire anche sui terreni agricoli, fra tre anni, alla condizione di rimettere a verde aree urbanizzate. Nuovi vincoli su progetti edilizi già in essere vengono rinviati, anche loro, di tre anni.

Secondo il Patto Civico, i 'residui' dei piani di governo del territorio dei comuni lombardi prevedono nuove edificazioni per 500 milioni di metri quadrati, una superficie grande tre volte la città di Milano. "Con il posticipo di qualsiasi vincolo a 36 mesi dall'entrata in vigore, nella sostanza si invita a costruire il massimo possibile nei prossimi tre anni", dichiarano i consiglieri della lista di Ambrosoli. La legge presentata dall'assessore Viviana Beccalossi prevedeva inizialmente lo stop immediato. Poi mesi e mesi di rinvii per fare "quadrato" dentro la maggioranza di centrodestra, con evidenti differenze di vedute, e infine il rinvio di tre anni.

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