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Coronavirus, la Regione all'unanimità chiede aiuto per le attività economiche colpite

E passa anche la richiesta di certificati medici senza visita per chi dichiara sintomi influenzali: «Non intasiamo sale d'attesa dei medici di base»

Il coronavirus ha generato polemiche politiche, come quella tra il premier Giuseppe Conte e il governatore lombardo Attilio Fontana sul presunto mancato rispetto di protocolli serrati all'ospedale di Codogno (e mercoledì sono arrivati anche i carabinieri del Nas), ma anche un momento di unità tra i partiti in consiglio regionale: nel tardo pomeriggio di martedì 25 febbraio quattro mozioni presentate da Lega, Forza Italia, Pd e 5 Stelle sono state unificate in un solo testo, approvato all'unanimità.

Con la consigliera Patrizia Baffi (di Italia Viva), residente a Codogno, costretta all'isolamento come i circa 50 mila residenti nei dieci Comuni della "zona rossa", l'aula del Pirellone ha chiesto misure straordinarie per le categorie economiche colpite dai provvedimenti restrittivi decisi con l'ordinanza di domenica scorsa, che ha "isolato" la "zona rossa" e previsto limitazioni anche importanti come la chiusura dei bar dalle 18 alle 6 (provvedimento però mitigato mercoledì consentendo l'apertura ai locali che fanno servizio ai tavoli).

Tra le richieste, quella di istituire un fondo nazionale di solidarietà per attività economiche, enti locali e famiglie; l'esenzione dal versamento dei tributi e dal pagamento delle utenze; la dilazione dei termini di pagamento delle rate dei mutui con verifica presso le banche; il sostegno ai lavoratori con un fondo per la cassa integrazione, visto che potrebbero temporaneamente perdere il posto di lavoro; e varie altre forme specifiche di sostegno in modo da dare sollievo finanziario a chi, a causa dell'emergenza coronavirus e dei provvedimenti conseguenti, rischia perdite economiche anche ingenti.

Certificati medici senza visita

Ed è stata inserita anche la possibilità, per i lavoratori dipendenti con sintomi influenzali, di chiedere il certificato medico senza la necessità di farsi visitare dal vivo. «La nostra richiesta - spiega Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega - si fa portavoce delle esigenze dei medici di base e ha come obiettivo la maggiore sicurezza sanitaria sia per i dottori che per i loro pazienti, oltre che evitare il sovraffollamento degli ambulatori medici. Il punto contenuto nella mozione chiede infatti di prevedere, in via transitoria, la possibilità per i medici di rilasciare le certificazioni di malattia per i dipendenti con sintomi influenzali o simili, permettendo di effettuare visite telefoniche senza quindi che i pazienti si debbano recare fisicamente dal medico di base».

Per Corbetta l'obiettivo è limitare l'affollamento di persone con sintomi influenzali nelle sale d'attesa dei medici di base. Ma per farlo serve il via libera del governo, con una specifica deroga alla legge vigente. «Il provvedimento - conclude Corbetta - permetterebbe ai pazienti di poter rimanere a casa dal lavoro, ottenendo il certificato medico, senza dover fisicamente recarsi in studio e diminuendo così, anche per questo motivo, i rischi di diffusione delle malattie».

La consigliera "isolata": «No a toni alti, abbiamo bisogno d'aiuto»

Intanto resta "isolata" a Codogno, insieme ai suoi concittadini, la consigliera regionale di Italia Viva Patrizia Baffi, che affida le sue comunicazioni ai social network ma continua a seguire la poiltica regionale da casa. «Mi appello al presidente Conte e al presidente Fontana», ha scritto martedì su Facebook, mentre il premier e il governatore polemizzavano: «Scontrarsi non fa che aumentare l'angoscia della comunità colpita così duramente».

«Qui abbiamo bisogno di aiuto e non di toni così alti, abbiamo bisogno di collaborazione per affrontare questa criticità che stiamo vivendo. Tutto questo viene letto come un ulteriore elemento di angoscia. Siamo isolati, chiusi, in quarantena. non ci sono mascherine, i tamponi sono rallentati e ci sono ancora tante persone che devono essere controllate. Chiedo ancora una volta per favore di collaborare e non di scontrarvi», ha concluso Baffi.

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