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La Corte dei Conti contesta a Silvia Sardone 244 mila euro di danno erariale

Invito a dedurre per la neo consigliera regionale che però si difende: "C'è già stato un non luogo a procedere"

Una tegola dalla Corte dei Conti per Silvia Sardone, neo consigliera regionale di Forza Italia (eletta con oltre 11 mila voti: donna più votata e seconda in assoluto, per poco, rispetto al suo collega di lista Giulio Gallera) e consigliera comunale in carica a Milano. La procura della Corte contesta a Sardone, con un "invito a dedurre" datato 29 gennaio, un danno erariale con dolo per la nomina di Luigi Degan a direttore generale dell'agenzia Afol nel 2011. Dolo contestato anche allo stesso Degan. La cifra ammonta a 244.136 euro, ovvero il compenso del direttore generale tra il 2011 e il 2014. 

Un passo indietro. All'epoca Sardone era consigliera e poi era diventata presidente dell'agenzia che, in Provincia di Milano, si occupava di formazione e orientamento al lavoro. Secondo la procura della Corte dei Conti, Degan non aveva titoli per candidarsi alla posizione di direttore generale avendo presentato autocertificazioni che non sarebbero corrisposte al vero. Conseguenza: nomina illegittima e compenso percepito in modo indebito, almeno per la procura. 

Della commissione facevano parte anche altri membri, a cui la procura contesta la colpa grave, mentre ritiene doloso il comportamento di Sardone e Degan, che avrebbero "cooperato scientemente" facendo anche "pressione sul presidente del consiglio d'amministrazione Peppino Falvo". Sardone però si difende ricordando che si tratta soltanto di un invito a produrre la documentazione a discolpa e che ci sono sentenze di non luogo a procedere a suo carico. 

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