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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Turchia: è libera Cristina Cattafesta, l'attivista milanese fermata durante le elezioni

Caduta l'accusa di propaganda terroristica. Tutto ha avuto origine da foto su Facebook con la bandiera del Pkk

Non è più in stato di fermo Cristina Cattafesta, l'attivista milanese arrestata in Turchia domenica 24 giugno, giorno delle elezioni presidenziali e legislative. La donna si trovava nella provincia di Batman in qualità di osservatrice elettorale per conto del Partito Democratico dei Popoli, un movimento di sinistra filocurdo. 

Secondo quanto lei stessa ha riferito, i poliziotti l'hanno fermata per un controllo in strada e, sul suo profilo Facebook, hanno visto una bandiera del Pkk, il movimento paramilitare curdo. Così l'hanno accusata di fare propaganda terroristica. Cattafesta ha spiegato di avere ribattuto alle accuse chiedendo loro di cercare nella posta elettronica e nel cellulare una qualsiasi prova che lei avesse un legame, anche lontanissimo, con qualcuno legato al terrorismo.

"Secondo me volevano creare un caso politico, intimidire gli osservatori internazionali", ha affermato Cattafesta. Alla fine la polizia non le ha contestato la propaganda terroristica e l'ha trasferita in una foresteria di detenzione per stranieri: il prossimo passo sarà l'espulsione, per attuarla ci vorranno alcuni giorni.

Cattafesta, attivista del Cisda (un'associazione che si occupa dei diritti delle donne afghane), nel 2016 si è candidata alle elezioni comunali di Milano nella lista di sinistra "Milano in Comune", il cui candidato sindaco era lo storico esponente di sinistra Basilio Rizzo, con il quale Cattafesta aveva condiviso, fino alla fine degli anni '80, la militanza in Democrazia Proletaria.

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