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Il sindaco Sala: "3mila rom a Milano, si ragiona sul daspo urbano per i nomadi"

Per quanto riguarda la problematica degli insediamenti abusivi di rom e nomadi a Milano, infatti, si sta cercando di capire se si può lavorare bene con un Daspo "urbano" e se ne sta discutendo "anche con il prefetto"

Daspo urbani per "rom e abusivi". Ovviamente, il "Divieto di accedere" non è per le manifestazioni sportive, ma per determinate zone.

Lo ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, sabato mattina, durante la colazione-incontro in Municipio 7. Per quanto riguarda la problematica degli insediamenti abusivi di rom e nomadi a Milano, infatti, si sta cercando di capire se si può lavorare bene con un Daspo "urbano" e se ne sta discutendo "anche con il prefetto", Renato Saccone, soppesando la sua reale efficacia. 

Il Daspo urbano "sarebbe relativo ad alcuni spazi perché poi alla fine ritornano sempre nello stesso punto e bisogna trovare delle formule affinché non ritornino", ha detto ancora Sala.

"Effettivamente vediamo che là dove ci sono i cittadini giustamente si lamentano, bisogna trovare delle formule diverse". A Milano "ci sono 3 mila nomadi, io non è che sono contrario alla chiusura dei campi - ha concluso -, ma chiuderli vuol dire che saranno ancora più in giro".

La polemica: nel campo rom modello nessuno paga l'affitto

Le parole del primo cittadino arrivano anche dopo le polemiche scaturite dal fatto che nel campo nomadi di via Martirano 71 quattro abitanti su cinque non pagano l'affitto. Ad ammetterlo, dopo un'interrogazione della consigliere leghista Silvia Sardone, è stato proprio palazzo Marino, che ha deciso di non nascondere i dati. 

Campo rom Martirano, "buco" negli affitti

"Si interroga il sindaco - si leggeva nel documento della neo europarlamentare - per sapere dal 2014 ad oggi quante famiglie hanno pagato la quota affitto e quante si sono dimostrate insolventi". Ed ecco la risposta, non proprio positiva: "Nei primi anni di attività - spiega Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali - le rette sono state pagate mediamente nel 20% dei casi". Che, fredde cifre alla mano, vuol dire che palazzo Marino ha incassato "circa 5mila euro a fronte dei 25mila dovuti". 

Nel 2018, stando a quanto riferito dal comune sono stati rinnovati i contratti a chi ha pagato una prima quota del piano di rientro del debito, mentre le altre situazioni saranno vagliate con attenzione perché - evidenziano dall'amministrazione - "nel villaggio vivono nuclei particolarmente fragili, anche con minori o neo maggiorenni disabili al 100% e gli abitanti hanno per lo più lavori saltuari". 

Sette famiglie allontanate dal campo 

"A inizio anno sono stata in via Martirano per un sopralluogo e ho trovato uno scenario desolante: casette devastate, carcasse di auto incendiate e smontate, sversamenti di rifiuti liquidi, montagne di elettrodomestici, bici rubate, cavi di rame", il resoconto della Sardone. Che poi attacca: "Di recente, con una delibera di giunta l’amministrazione comunale ha pure approvato un progetto definitivo che prevede lo stanziamento di 270mila euro per interventi di messa in sicurezza e ampliamento del campo rom: soldi sperperati dalla sinistra in nome di un'integrazione che esiste solo nelle favole". 

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