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"Mai con la mafia". La Lega medita di staccare la spina a Formigoni

Salvini e Maroni determinatissimi, ma il Pdl: "Se cade la Lombardia, a catena giù Veneto e Piemonte". Venerdì giornata cruciale, Lega e Pdl mai così lontani negli ultimi anni

Traballa la giunta Formigoni. La Lega Nord ha infatti ormai deciso di dare l'ultimatum al presidente. L'ha fatto con una riunione alla fine della quale Roberto Maroni e Matteo Salvini sono usciti con in tasca le dimissioni dei consiglieri e degli assessori del Carroccio. E i due plenipotenziari venerdì mattina incontreranno Formigoni, lasciandogli la scelta se fare "un passo indietro o a lato", come ha spiegato Salvini: o si dimette o azzera la giunta.

Immediata la risposta di Formigoni: "Ho sentito Alfano - ha detto - e Berlusconi. La linea del Pdl è che se cade la Lombardia, un secondo dopo cadono Veneto e Piemonte". Guerra di ultimatum dunque. Ma la Lega sembra non demordere. "La Lombardia, che resta la regione meglio amministrata, non arriverà oltre aprile perché noi con la mafia non vogliamo avere nulla a che fare", ha spiegato Salvini in proposito.

L'ulteriore risposta di Formigoni, in tarda serata di giovedì, è stata quella di ritirare le deleghe agli assessori leghisti, assumendole su di sé.

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