rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Porta Romana / Via Orti

Leoncavallo, stadio, parco Trapezio, elezioni: le ragioni di Lucia De Cesaris

L'ormai ex vicesindaco a Radio Popolare spiega i vari momenti in cui non c'è stata condivisione tra il metodo della giunta e parti di maggioranza. E sul suo futuro: "E' presto per dire se mi candido"

Dopo avere scritto sulla pagina Facebook di "Santa Giulia è", Lucia De Cesaris rompe il silenzio "pubblico" in seguito alle sue improvvise dimissioni da vicesindaco. Lo fa con una intervista a Radio Popolare giovedì 16 luglio. E ribadisce in sostanza quello che aveva scritto già nel comunicato delle dimissioni: distanza tra lei e parte della maggioranza. Così come ribadisce che non è stata l'area cani del parco Trapezio in sé e per sé a portarla alla decisione di dimettersi, ma il metodo, l'aver incluso un'area cani "impossibile da realizzare" (per via di un problema tecnico dei terreni) in un accordo politico sul bilancio con Forza Italia.

"Il parco Trapezio è il simbolo della nostra nuova modalità di amministrare", ha puntualizzato l'ex vicesindaco. "Luoghi costruiti con il consenso e la partecipazione dei cittadini, che non possono essere oggetto di scambio politico", ha aggiunto criticando il capogruppo del Pd Lamberto Bertolé (che ha fatto votare a favore il partito) e spiegando che "non c'è più condivisione delle modalità di lavoro". "Se l'assessore spiega che è una scelta in contrasto con quanto abbiamo sempre detto e una parte dell'aula la vota comunque, è un segno di sfiducia", ha chiarito. 

Ovviamente, come tutti hanno rilevato, l'area cani è solo la "goccia". Così De Cesaris ripercorre altre scelte recenti, ad esempio la regolarizzazione del Leoncavallo. Era tutto pronto per lo scambio di aree: al comune di Milano l'ex stamperia di via Watteau, ai Cabassi due aree comunali da riqualificare. E poi un bando per via Watteau. Parte della maggioranza ha messo i "bastoni tra le ruote" e il tempo della convenzione coi Cabassi è scaduto. "Una partita coraggiosa che il centro sociale ha voluto giocare con grande trasparenza", ha commentato De Cesaris a Radio Popolare sottolineando che ora non c'è più quella possibilità.

Leoncavallo, dunque. E poi lo stadio del Milan al Portello, da qualcuno indicato come un'altra ragione di "nervosismo". Un comitato del no molto agguerrito, la decisione prettamente economica di Fondazione Fiera, diversi consiglieri comunali del Pd (prima tra tutti Rosaria Iardino addirittura con una mozione) pronti ad associarsi al "no" in anticipo sulla giunta; e la De Cesaris intenzionata invece a prendere tempo, a volere esaminare il progetto e valutare con attenzione prima di dire "sì" o "no". "Un pesante scollamento, così come ancora prima col Giardino dei Giusti", spiega l'ex vicesindaco. Un rapporto insomma sempre più complicato. 

E poi l'imminenza della campagna elettorale. La scelta di Pisapia di non ricandidarsi e la conseguente decisione di indire le primarie. Per De Cesaris si è fatto tutto troppo in fretta, mentre occorreva "fare quadrato" e continuare a lavorare comunque tutti insieme. Sotto accusa la decisione di Pierfrancesco Majorino, assessore al welfare, di scendere in campo così presto. "Gliel'ho anche detto, ma di lui non parlerò mai male", precisa. 

E su di sé? Riguardo alle dimissioni a 10 mesi dal voto si limita a commentare che "più in là sarebbe stato ancora peggio"; sulla sua candidatura alle primarie, da molti ipotizzata come continuità con il lavoro di Giuliano Pisapia, si schernisce ma non troppo. "E' prematuro, c'è un approfondimento da fare e un ascolto della città, poi vedremo cosa succede", afferma. E ancora: "Se ci fosse un progetto non mi tiro indietro ma oggi non è questa la mia partita".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Leoncavallo, stadio, parco Trapezio, elezioni: le ragioni di Lucia De Cesaris

MilanoToday è in caricamento