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Stop ai doppi vitalizi per gli ex consiglieri regionali

Otto ex politici, ora in aziende pubbliche, dovranno scegliere. Uno (Mario Capanna) si è già dimesso

Mai più ex consiglieri regionali che, oltre a percepire il vitalizio, percepiscono l'indennità di una funzione pubblica per nomina. Grazie ad un emendamento presentato dal consigliere Stefano Buffagni (Movimento 5 Stelle) alla riforma dei vitalizi del Pirellone, otto ex consiglieri regionali sono ora obbligati a fare una scelta: il vitalizio oppure l'incarico pubblico.

Ecco gli otto coinvolti: Benito Benedini (oggi presidente di Fondazione Fiera), Giovanni Bordoni (Confservizi Cispel), Emidio Isacchini (Aler Brescia), Riccardo Marchioro (Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture lombarde), Alessandro Moneta (Fondazione San Matteo di Pavia), Alessandro Folli (Consorzio Villoresi), Alberto Guglielmo (Fondazione Besta) e Agostino Agostinelli (Parco Adda Nord).

Ha invece già fatto la sua scelta Mario Capanna, già leader di Democrazia proletaria e consigliere regionale lombardo dal 1975 al 1980, ma anche - fino a pochi giorni fa - presidente del Corecom Umbria (è tornato nella natìa Città di Castello). Si è dimesso dal Corecom per continuare a percepire i 2.300 euro al mese che gli spettano come ex consigliere regionale (a cui aggiungere i 2.700 euro al mese come ex parlamentare).

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