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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2016 Chinatown / Via Paolo Sarpi

Primarie, scoppia il caso dei cinesi che invitano a votare per Sala

La rivelazione del "Fatto". E Francesco Wu ammette: «Ci schieriamo con lui, è una bella notizia per chi ha a cuore l'integrazione»

Alle primarie di Milano scoppia il caso della comunità cinese, una delle più numerose a Milano con più di 28 mila residenti nel capoluogo (dato del 2014). Il Fatto Quotidiano ha svelato un retroscena: molti di loro si preparerebbero a votare alle primarie di centrosinistra per scegliere il candidato a sindaco. E sarebbero compatti per l'ex commissario di Expo, Giuseppe Sala.

Di per sé si tratta di una non-notizia, visto che il regolamento delle primarie parla chiaro: possono votare gli stranieri in regola con il permesso di soggiorno e residenti in città. Punto. Quindi un cittadino cinese residente a Milano e in regola col permesso di soggiorno può votare liberamente alle primarie. Di che cosa ci si stupisce, allora?

Naturalmente il timore è che si sia formata una specie di "lobby". Il Fatto Quotidiano cita un incontro tra Milena Santerini (deputata del Pd, ex Scelta Civica) e alcuni imprenditori cinesi della zona di via Paolo Sarpi, ma anche una pagina web in lingua cinese che invita a votare per Sala. Con tanto di istruzioni su come trovare il proprio seggio a partire dalla via di residenza.

I sostenitori di Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino hanno subito fatto polemica. Su Facebook, alcuni - autodichiaratisi persidenti di seggio - promettevano serrati controlli in sede di votazione, per limitare al massimo gli "intruppati". 

Al polverone ha risposto direttamente Francesco Wu, imprenditore italo-cinese considerato uno dei leader della comunità a Milano. «La scelta di andare a votare in occasione delle primarie per il candidato sindaco di Milano costituisce un primissimo passo ed una novità che evidenzia una crescita di consapevolezza come cittadini», scrive Wu in una lettera aperta di replica: «Penso che questa sia una bella notizia per chi ha a cuore l’integrazione tra vecchi e nuovi cittadini a Milano. In tempi di crisi di convivenza Milano può affermare di aver fatto un passo avanti anche in questo». 

Wu precisa poi che «molte associazioni e circoli milanesi hanno preso posizione per un candidato. Dare il proprio sostegno in modo pubblico costituisce una parte importante di questa bella battaglia democratica». Del resto, sempre negli ultimi giorni di campagna, un'associazione di consumatori (il Codacons) si è schierata apertamente per Francesca Balzani. E nessuno ha avuto da ridire. E se si permette agli stranieri di votare, si deve poi anche accettare, in un modo o nell'altro, che si schierino e scelgano.

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