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Unione omosessuali, scontro Parisi-Salvini: "Se sarò sindaco, si rispetta la legge"

Il leader del Carroccio aveva invitato i sindaci leghisti "a disobbedire" sulle unioni civili

Quello alla 'disobbedienza' ai sindaci per le unioni civili "è un invito, io non costringo nessuno a fare niente".

Così il leader della Lega Nord Matteo Salvini, domenica, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se l'invito ai sindaci leghisti valga anche per il candidato sindaco di Milano del centrodestra Stefano Parisi, qualora fosse eletto.

"Qualunque sindaco sarà sostenuto dalla Lega - ha aggiunto Salvini - sarà invitato a fare questo, poi ognuno sceglie secondo coscienza". Poco dopo è arrivata la replica del candidato sindaco di centrodestra a Milano. "Non c'era dubbio, è il sindaco che comanda e a Milano" ha detto Stefano Parisi.

"Se sarò eletto, comanderò io e faremo quello che bisogna fare, cioè rispetteremo la legalità". "Non esiste per un sindaco l'obiezione di coscienza. Un sindaco deve rispondere ai cittadini e amministrare la città applicando le leggi. In questo caso - ha concluso Parisi - si applicano le leggi".

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