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Sindaco, per Veronesi il migliore è Sala: «E' un vero civil servant»

L'endorsement in una intervista al Corriere della Sera

A meno di un mese dalle primarie di centrosinistra, Giuseppe Sala riceve un pesante endorsement: quello di Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale, presidente emerito dello Ieo (da lui fondato) ed ex senatore del Partito democratico, nonché ministro della sanità nel 2000-2001. «E' un uomo senza etichette e sarebbe il sindaco che può dare continuità e sviluppare tutto ciò che di civilmente avanzato ha realizzato Giuliano Pisapia», ha dichiarato in una intervista al Corriere della Sera, pubblicata l'11 gennaio.

Sala, per Veronesi, è l'uomo giusto per incarnare le istanze della civiltà globale, dall'innovazione al rilancio della cultura, senza per questo potere essere incasellato in una delle categorie in cui solitamente vengono 'suddivisi' i milanesi: radical chic, periferie, salotti. Quello che conta, per Veronesi, è diventare «modello di innovazione», oltre a non vedere «Londra e New York come modelli irraggiungibili». Tra le caratteristiche che Veronesi apprezza in Sala, il fatto di essere diventato una sorta di "civil servant", di manager del settore privato (Sala ha fatto la gavetta in Pirelli) che ad un certo punto della sua vita e carriera si presta a fare anche il manager pubblico, prima a Palazzo Marino e poi ad Expo.

Ed è proprio l'esperienza di Expo ad avere particolarmente caratterizzato il profilo di Sala in tal senso, sempre secondo l'opinione di Veronesi. «Se l'è preso sulle spalle, quando c'era grande scetticismo, ma non ha soltanto avuto un merito organizzativo, bensì anche di avere saputo fare di una esposizione l'occasione di apertura internazionale per la città. Ha riacceso la fiducia nel futuro». Una fiducia che si era persa, e che con lui può essere ritrovata.

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