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Elezioni europee 2019

Europee, trionfo del Pd a Milano. Il ritorno di Pisapia, recordman di preferenze

I risultati delle elezioni europee in città. La Lega secondo partito con oltre il 27%,

E' un trionfo per il Partito Democratico, nella città di Milano, il voto alle elezioni europee (nel medesimo giorno ci sono anche state le elezioni comunali): i dem si attestano sul 36% e superano il "muro" di 200 mila voti quando mancano all'appello una decina di sezioni su 1.247. Molto bene anche il partito trionfatore generale delle elezioni europee in Italia, la Lega del ministro dell'Interno Matteo Salvini, con oltre il 27% e più di 157 mila voti in città. 

Reazioni e commenti: "Pd a Milano lavora bene"

Tra gli altri partiti, a livello cittadino arretrano nettamente sia Forza Italia (10,2%) sia il Movimento 5 Stelle (8,5%). Quinta forza cittadina è +Europa, 30 mila voti e il 5,3%, "tallonata" da Fratelli d'Italia al 5,1%. I Verdi superano il 3% e la lista di sinistra supera il 2%. CasaPound e Forza Nuova dimostrano ancora una volta la loro totale marginalità elettorale, nonostante il "rumore" politico lontano dalle elezioni: superati anche dai Pirati. 

I commenti a Milano e in Lombardia

Pisapia "batte" Salvini

A livello di preferenze personali, l'ex sindaco Giuliano Pisapia (capolista del Pd) ottiene più di 71 mila voti e "batte" Matteo Salvini, capolista della Lega, che si ferma a 57 mila. Deve invece accontentarsi di 24 mila voti milanesi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Quasi 10 mila i voti di preferenza a Giorgia Meloni nella lista di Fratelli d'Italia. 

Eletti a Bruxelles anche l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino, secondo nel Pd a Milano città con 39.500 preferenze (in arrivo un rimpasto in giunta per sostituirlo), e l'economista Irene Tinagli che ne totalizza più di 28 mila. Soltanto quarta in città per il Pd l'eurodeputata uscente Patrizia Toia. Non molto bene il consigliere comunale Carmine Pacente, che si ferma a metà classifica a Milano con 2.500 voti.

Sul fronte leghista, Silvia Sardone si conferma "macinatrice" di voti personali. Ne ottiene, nella sola Milano, più di 11 mila (furono circa gli stessi ma in tutta la Città Metropolitana nel 2018, quando la "pasionaria" era candidata alle regionali per Forza Italia). Dopo il pavese (ma molto apprezzato in casa Lega) Angelo Ciocca, è quarto Pietro Marrapodi, consigliere del Municipio 3, che supera la consigliera comunale Laura Molteni. Nell'ambito della circoscrizione, Sardone è terza dopo Salvini e Ciocca, mentre Marrapodi e Molteni sono in posizioni non eleggibili.

In Forza Italia il secondo posto a Milano è per l'eurodeputato uscente (ed ex presidente della Provincia di Cremona) Massimiliano Salini, appoggiato dal mondo cattolico. Terzo posto per Lara Comi, poi Claudia Toso di Energie per l'Italia (il movimento dell'ex candidato sindaco Stefano Parisi). Quinto è Mauro Parolini, di Noi con l'Italia (mondo cattolico anche qui). Sopra le mille preferenze Giusy Versace, mentre Pietro Tatarella, ex consigliere comunale arrestato durante la campagna elettorale con l'accusa di finanziamento illecito, ottiene in città più di 400 preferenze personali. 

Nel Movimento 5 Stelle, l'eurodeputata uscente Eleonora Evi supera le 2.300 preferenze, mentre la capolista Maria Angela Danzì tocca i 2 mila voti personali. Terzo Eugenio Casalino, già consigliere regionale fino al 2018. 

In +Europa, con 3 mila voti, a Milano "primeggia" il capolista e segretario nazionale Benedetto Della Vedova, poi è un "testa a testa" tra quattro candidate tutte donne: l'ex dirigente dell'Unione Europea Paola Testori, la tesoriera di +Europa Silvja Manzi, la consigliera del Municipio 7 Martina Riva e la consulente aziendale Giulia Pastorella (già tra i migliori under 30 italiani di Forbes), tutte sopra 1.200 preferenze personali. 

Carlo Fidanza, con più di 1.900 voti, segue la Meloni in Fdi, mentre è terzo l'eurodeputato uscente Stefano Maullu, che a Milano conquista più di 1.600 preferenze. Poche di meno per la co-portavoce nazionale Elena Grandi (vice presidente del Municipio 1), che si lascia alle spalle il leader di Possibile Beppe Civati e l'assessore del Municipio 8 Enrico Fedrighini. 

Affluenza europee e comunali

Definitivi i dati sull'affluenza. In Lombardia per le Europee ha votato il 64,84% degli aventi diritto, un dato in calo rispetto a cinque anni fa, quando aveva votato il 67,33%. Calo ancora più pesante per la città metropolitana: 62,87% contro il 66,34% scorso. Diminuiscono gli elettori anche sotto la Madonnina: 58,68% di affluenza, con 582.355 milanesi che si sono recati alle urne, secondo i dati forniti dal Comune.

Le due rilevazioni precedenti, invece, avevano avuto segno contrario, con dati in aumento. Alle 19 l'affluenza regionale era del 51,61% rispetto 50,29 del 2014; quella metropolitana al 48,82, con lievissimo più rispetto al 48,30 precedente e a Milano 46,73%, contro il 44,95 passato. 

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