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Elezioni regionali 2018

Fontana: «Parlare di razza mi ha fatto prendere voti, ma non lo rifarei»

Il candidato leghista a governatore della Lombardia torna sul "lapsus", da lui così definito, sulla "razza bianca"

La frase sulla razza bianca? «Mi ha dato consensi». Lo ha detto, in una intervista a Libero, Attilio Fontana, candidato presidente della Lombardia per il centrodestra alle elezioni del 4 marzo ed esponente di spicco della Lega, ex sindaco di Varese per dieci anni. Nel weekend di metà gennaio, parlando "in casa" ai microfoni di Radio Padania, l'uomo del Carroccio scelto per (tentare di) sostituire Roberto Maroni alla guida della Regione aveva affermato, tra l'altro, che la «razza bianca» sarebbe a rischio «estinzione» a causa dell'«invasione» di immigrati clandestini.

Si era poi corretto e scusato, asserendo trattarsi di lapsus, e ora ha ripetuto di avere utilizzato «un'espressione infelice», spiegando che, tornando indietro, direbbe «il popolo italiano», ma il suo pentimento non pare essere totale: «Ascoltando tutta la frase - argomenta nell'intervista a Libero - si capiva che il mio non era un discorso razzista ma logico». E ancora: «Quello scivolone ha fatto sì che il mio ragionamento venisse compreso da tutti. E poi c'è da ammettere che ha risolto in un secondo il problema di farmi conoscere».

Attilio Fontana, la prima uscita da candidato governatore

Dopo avere commesso il «lapsus», Fontana - sotto attacco da parte di tutti gli altri partiti, esclusi i suoi alleati - aveva anche affermato che si può parlare di razza perché «ne parla anche la Costituzione». Effettivamente la carta fondamentale della Repubblica ne parla, all'articolo 3, quando afferma che sono totalmente vietate le discrimininazioni basate su vari elementi tra cui la «razza»: come si nota, in un senso quindi molto diverso dalle parole - pur "lapsus" - del leghista.

Anche dopo l'episodio, per ora i sondaggi restano ampiamente favorevoli al candidato di Lega e centrodestra. Ad esempio, un sondaggio commissionato da Porta a Porta e reso pubblico il 18 gennaio lo dava a nove punti percentuali in più rispetto al diretto avversario, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, candidato del centrosinistra. 45% contro 36%. Per la cronaca, nel 2013 Roberto Maroni vinse le elezioni regionali contro Giorgio Ambrosoli con il 42,81% contro il 38,24%. 

Intanto, lunedì 22 gennaio Fontana si è recato al Teatro Dal Verme per assistere all'evento "Che non abbiano mai fine - la memoria ebraica tra musica e concerti", e al termine ha dichiarato che «la memoria di quanto è successo deve restare patrimonio di tutti. Mi impegnerò contro ogni forma di negazionismo della Shoah, di qualunque matrice».

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