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Sicurezza sui mezzi, Marrapodi (Fontana presidente): "Più attenzione per i lavoratori"

"Sul trasporto pubblico di Milano deve aprirsi una riflessione profonda - sono le parole di Pietro Marrapodi, consigliere leghista del Municipio 3 - e soprattutto un piano concreto che abbia un obiettivo prioritario ben chiaro: tutelare chi sui mezzi ci lavora quotidianamente e deve vedersi garantite delle condizioni di sicurezza accettabili. Oggi non è così e gli innumerevoli episodi di cronaca sono lì a confermarlo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Da De Angeli a Ripamonti, dalla 8 alla 90, i luoghi e i numeri delle linee ormai non si contano. Raccontare il far west del trasporto pubblico di Milano richiede stomaci forti e nervi saldi, ma nemmeno le luci della settimana della moda riescono a offuscare una zona grigia della città che inizia a fare troppa notizia. Il menu è di quelli impegnativi: furti, aggressioni, risse, minacce, coltelli, spranghe. Può capitare che l'inferno si scateni all'improvviso, come quando qualche squilibrato decide all'improvviso di provare ad accoppare chiunque si trovi di fronte. A volte invece la notizia nemmeno c'è, quando dopo l'ennesimo episodio violento il commento ricorrente è di rassegnazione, che tanto era scontato che prima o poi sarebbe successo. Uno spettacolo indegno, insomma, per cui tra l'altro qualcuno vorrebbe aumentare il costo del biglietto. E chissà cosa ne pensano i protagonisti, che tutti i giorni sui tram e sui mezzi pubblici ci lavorano e vivono nella paura, alla mercé di delinquenti, e baby gang.

“Sul trasporto pubblico di Milano deve aprirsi una riflessione profonda - sono le parole di Pietro Marrapodi, consigliere leghista del Municipio 3 - e soprattutto un piano concreto che abbia un obiettivo prioritario ben chiaro: tutelare chi sui mezzi ci lavora quotidianamente e deve vedersi garantite delle condizioni di sicurezza accettabili. Oggi non è così e gli innumerevoli episodi di cronaca sono lì a confermarlo”.

I fatti di pochi giorni fa in piazza De Angeli hanno fatto molto rumore, così come il rischio di un nuovo Kabobo in via Ripamonti hanno riportato prepotentemente l'attenzione sulla sicurezza del trasporto pubblico milanese: “C'è un clima di esasperazione diffuso nella maggioranza degli utenti e nella totalità degli operatori - continua Pietro Marrapodi, candidato nella lista “Fontana Presidente” alle elezioni regionali del prossimo 4 marzo -. E' un malcontento che non può più essere ignorato, per rispetto a chi deve lavorare in sicurezza, per rispetto a famiglie che ogni giorno e ogni sera non possono vivere con il pensiero che possa succedere qualcosa. Da amministratore ho sempre mantenuto un filo diretto con i sindacati e i lavoratori: è giunto il momento che le loro istanze vengano messe in cima all'agenda delle cose da fare per adeguare la sicurezza del trasporto pubblico alla grande città che Milano vuol essere”.

Da un atteggiamento di maggior attenzione generale fino a provvedimenti concreti e specifici, la lista di ciò che potrebbe essere fatto è piuttosto chiara: “I vigilantes, prima di tutto - specifica Pietro Marrapodi -: garantire un servizio continuativo di vigilanza e controllo sui mezzi rappresenterebbe un deterrente importantissimo per tutti quelli che credono che tram, autobus e metro siano terra di nessuno in cui poter fare ciò che si vuole, minacciare e aggredire chiunque. I lavoratori indicano proprio nella vigilanza il primo provvedimento necessario e andrebbero ascoltati al più presto. In questo senso serve un approccio e un ascolto diverso da parte delle Istituzioni: chi più dei lavoratori e dei sindacati può conoscere ciò che serve per cambiare le cose?”.

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