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Attivista e militante politica milanese fermata in Turchia durante le elezioni

Si tratta di Cristina Cattafesta: si trovava in Turchia come osservatrice elettorale

L'attivista milanese Cristina Cattafesta è stata fermata in Turchia nella giornata di domenica 24 giugno e rischia un'accusa di propaganda a favore del Pkk curdo. La donna si trovava nella provincia di Batman in qualità di osservatrice elettorale per conto del Partito Democratico dei Popoli (Hdp).

Domenica 24, in Turchia, si sono svolte le elezioni presidenziali e legislative.

Secondo alcune fonti, le autorità starebbero indagando sul materiale trovato nel suo computer, anche se non sarebbe stata formalizzata alcuna contestazione. Il ministero degli Esteri ha reso noto che l'ambasciata italiana ad Ankara sta seguendo il caso per prestare ogni possibile assistenza.

Cattafesta, classe 1956, è attivista del Cisda (Coordinamento italiano sostegno donne afghane). E' stata candidata nel 2016 al consiglio comunale di Milano per la lista "Milano in Comune". La sua militanza politica era iniziata negli anni '70 con Democrazia Proletaria. Successivamente ha fondato la Casa delle donne maltrattate e ha lavorato con Emergency e i comitati di quartiere in via Padova.

Aggiornamento: nella serata del 25 giugno, Cattafesta è stata liberata. Per la donna è caduta l'accusa di propaganda terroristica. E' stata quindi trasferita in una foresteria per detenuti stranieri in vista dell'espulsione dal Paese.

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