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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Firme false, chiusa l'inchiesta: avvisi per 15 politici del Pdl

Indagati amministratori del Pdl: avrebbero autenticato firme senza verificare di persona le identità dei sottoscrittori. Si parla di 926 firme false. Formigoni: "Noi legittimati dal voto"

Chiusa l'inchiesta sulla raccolta di firme presunte false per le regionali del 2010. La procura ritiene che siano 926 le firme false a sostegno delle liste del Pdl. Per la precisione, 618 per la lista regionale "Per la Lombardia" (collegata al "listino bloccato" del premio di maggioranza) e 308 per la lista provinciale del Pdl.

La procura ha notificato la conclusione dell'inchiesta a 15 attestatori, tra cui lquella che la procura definisce "in concreto effettiva responsabile della raccolta firme", Clotilde Strada, che lavora nel settore elettorale del Pdl Lombardia.

La Strada è accusata di concorso in falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. I pubblici ufficiali, invece, sono Massimo Turci e Barbara Calzavara, consiglieri provinciali del Pdl, che hanno materialmente autenticato le firme e quindi avrebbero commesso il falso. I due autenticatori avrebbero omesso di verificare le identità dei sottoscrittori e avrebbero "falsamente attestato come vere, autentiche e prodotte in loro presenza le firme". Coinvolti anche altri due consiglieri provinciali di Milano, Marco Martino e Nicolò Mardegan, che dalla Strada avrebbero ricevuto moduli precompilati con le firme per autenticarle.

L'avviso riguarda anche altri 10 indagati, che rispondono delle stesse accuse. Si tratta di Donatella Agliardi, assessore ai servizi sociali del comune di Morengo (Bergamo); Franco Binaghi, consigliere della Provincia di Varese; Maurizio Borghetti, consigliere della provincia di Cremona; Nicola Buonsante, consigliere della provincia di Lodi; Nicoletta Castellani, assessore ai servizi sociali del comune di Lovere (Bergamo); Luca Del Gobbo, sindaco di Magenta; Fabrizio Figini, consigliere della provincia di Monza e Brianza; Emanuel Piona, consigliere della provincia di Brescia; Gianluigi Secchi, consigliere della provincia di Pavia; Massimo Vergani, consigliere della provincia di Monza e Brianza.

Dura la reazione del Pd. Il consigliere regionale Pippo Civati ha sostenuto che "Formigoni, il Pdl e la Lega non possono più continuare a far finta di niente. E' uno scandalo che quasi mille firme siano false. Si è trattata di una macroscopica violazione delle regole democratiche, solo per far posto - nottetempo, come d'abitudine - agli amici di Berlusconi nel listino".

"Finora ha parlato l'accusa, ora dovrà parlare la difesa e poi sarà un giudice terzo a decidere": questo è stato il commento "a caldo" del presidente Formigoni, che ha aggiunto: "La coalizione Pdl-Lega è legittimamente al governo di Regione Lombardia perché votata dal 57% degli elettori lombardi. Se ci sono state irregolarità, per esempio nella raccolta delle firme, esse saranno sanzionate".

 

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