Ex pilota ucraina detenuta in Russia: flash mob per chiederne la liberazione

Anche a Milano si è tenuto l'evento mondiale per chiedere la liberazione di Nadiya Savchenko, ex pilota dell'esercito ucraino catturata nella regione di Lugansk, in Ucraina orientale, nel giugno del 2014 e poi trasferita in un carcere russo. Savchenko è accusata di avere partecipato all'uccisione di due giornalisti della Federazione russa, anche se sono state fornite prove che il suo arresto sia avvenuto circa un'ora prima rispetto all'attacco in cui i due hanno trovato la morte.

Savchenko, che nel frattempo è stata eletta al parlamento ucraino nel partito "Patria" ed è membro del consiglio d'Europa, è stata in sciopero della fame e della sete a lungo, e a più riprese. Il 9 marzo, giorno della mobilitazione mondiale per chiedere la sua liberazione, si è tenuta l'udienza finale del processo a suo carico. Durante l'udienza, l'ex pilota si è rivolta alla corte protestando che si tratta di un processo politico.

A Milano, in piazza Fontana, si è svolto un flash mob con volantinaggio ai passanti per chiedere la liberazione dell'ex pilota, le cui condizioni di salute sono molto precarie. Nel frattempo la corte si è riservata di leggere la sentenza entro sette giorni: Savchenko ha così annunciato, il 10 marzo, la sospensione dello sciopero della fame e della sete, ma promettendo che riprenderà la sua protesta nonviolenta se il termine non verrà rispettato dai giudici russi. Polemiche, il 9 marzo, per le dichiarazioni del ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, che aveva dichiarato che non avrebbe permesso a medici ucraini di visitare l'ex pilota e deputato in carcere a causa «dell'atteggiamento offensivo» da lei tenuto davanti ai magistrati (un dito medio alzato).