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Politica Porta Vittoria / Largo Marinai d'Italia

Foibe, il Municipio leghista chiama il cantautore estremista di destra: è polemica

Il Municipio 4 invita "Skoll", cantautore di simpatie neofasciste, per la commemorazione delle foibe che si terrà in Palazzina Liberty. Il caso

Talvolta ci si chiede se alcuni amministratori abbiano l'intenzione "programmatica" di destare polemica. E' difficile spiegare altrimenti perché, per commemorare il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe, occorra chiamare un cantautore di estrema destra, Federico Goglio in arte Skoll. E' vero che Goglio ha scritto un volume sulle Foibe ("Una storia italiana"), ma è anche vero che non si tratta di uno storico. D'altra parte, nel nostro Paese è garantita a tutti, secondo l'articolo 21 della Costituzione, la libertà di manifestare il proprio pensiero. E se limiti ci sono, non dovrebbero essere le foibe, visto che il Giorno del Ricordo è stato istituito da una regolare legge.

L'ultimo caso è scoppiato nel Municipio 4 di Milano: per la giornata di commemorazione che si terrà il 13 febbraio alla Palazzina Liberty di Largo Marinai d'Italia, la giunta del quartiere Porta Romana - Forlanini - Corvetto (presieduta dal leghista Paolo Guido Bassi) ha chiamato, come detto, Federico Goglio, definendolo (si legge nella delibera) «autore di diversi libri sul tema del dramma foibe e dell'esodo», insieme a Tito Lucilio Sidari, vicesindaco del comune di Pola in esilio. La commemorazione avrà un intermezzo musicale. 

Questo il quadro. Inevitabili le polemiche che si sono scatenate. A protestare è soprattutto Sinistra x Milano. La consigliera comunale Anita Pirovano, per esempio, afferma che «il legittimo ricordo delle vicende istriane e dalmate non può essere strumentalizzato per dare spazio a persone che fanno riferimento a teorie e pratiche neofasciste». Durissimo Filippo Del Corno, assessore alla cultura: «Questo concerto è del tutto contrario allo spirito di conciliazione e di dialogo che deve animare questo tipo di giornate». Non manca una polemica anche per il luogo scelto, la Palazzina Liberty, che iniziò ad essere luogo di cultura con Dario Fo e Franca Rame. 

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