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Fondi ai papà separati: scontro su gay e coppie di fatto

Il Nuovo centrodestra non vuole sentire parlare di fondi ai papà non coniugati. Pd e 5 Stelle: "Sbagliato discriminare"

Tutti contro tutti sui fondi Nasko (per le coppie in difficoltà che danno alla luce un bambino) e ora anche sui fondi per i papà separati.

La proposta di legge per sostenere i genitori separati dal punto di vista economico è in discussione nella commissione sanità. I genitori separati da non più di tre anni potranno ricevere un contributo per un anno e mezzo, accedere con una corsia preferenziale alle graduatorie per le case popolari e beneficiare di un servizio di mediazione potenziato nei consultori. Il sostegno ai genitori dopo il divorzio è stato già introdotto dall'assessorato alla famiglia ma verrebbe reso strutturale.

La Lista Maroni, che ha presentato la proposta, vorrebbe ora sostituire "genitori" con "coniugi", così da escludere le coppie di fatto che si separano da qualsiasi beneficio in merito. Ma per il Nuovo centrodestra non è abbastanza: la sentenza di Grosseto, infatti, dà il via libera alla trascrizione in Italia dei matrimoni omosessuali contratti all'estero. "Già i fondi sono pochi, cerchiamo di mirarli alla famiglia tradizionale", spiega Stefano Carugo (Ncd, lo stesso partito che per i fondi Nasko invitava la Lega a non discriminare gli immigrati).

Di opposto avviso Pd e 5 Stelle, che chiedono esplicitamente che la legge regionale non discrimini tra figli di genitori sposati o nati all'interno di coppie di fatto.

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