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Comuni, approvate 9 fusioni. Ma la regione: "Ora nuove norme"

I municipi coinvolti sono in tutto 22. I referendum nel 2013 avevano però dato esito negativo per altre dieci proposte di fusione

Approvata la fusione di alcuni comuni lombardi in consiglio regionale. Il procedimento di fusione si è quindi concluso, dopo i referendum che avevano sancito la volontà popolare in merito. Il processo ha riguardato 22 comuni, che ora sono diventati 9. Altre dieci proposte di fusione (per un totale di 36 municipalità) avevano avuto un esito non favorevole.

I nuovi comuni sono Maccagno con Pino e Veddasca (VA) (fusione di Maccagno, Pino sulla sponda del Lago Maggiore e Veddasca), Verderio (LC) (fusione di Verderio inferiore e Verderio superiore), Borgovirgilio (MN) (fusione di Virgilio e Borgoforte), Cornale e Bastida (PV) (fusione di Cornale e Bastida de’ Dossi), Tremezzina (CO) (fusione di Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra), Colverde (CO) (fusione di Drezzo, Gironico e Parè), Bellagio (CO) (fusione di Bellagio e Civenna), Val Brembilla (BG) (fusione di Brembilla e Gerosa) e Sant’Omobomo Terme (BG) (fusione di Sant’Omobono Terme e Valsecca).

"Gli enti locali sono in difficoltà: la fusione rappresenta una possibilità per garantire servizi migliori e più efficienti", ha affermato il presidente dell'aula Raffaele Cattaneo (Nuovo centrodestra). Durante il dibattito sono emerse posizioni articolate volte soprattutto a far sì che, in futuro, la regione non si limiti a ruolo di "notaio" dell'esito delle consultazioni soprattutto quando le maggioranze a favore della fusione sono risicate.

Approvato un ordine del giorno di Enrico Brambilla (Pd) per rivedere la normativa regionale sulle fusioni, unioni e gestioni associate tra comuni.

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