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Emergenza Carceri Opera, viaggio nel penitenziario più grande d’Europa

L'iniziativa del gruppo Carceri e Giustizia per far fronte all'emergenza carcere. Il neo eletto consigliere regionale Giulio Cavalli ha accettato la visita ad Opera: "Qui sono rinchiusi i detenuti di stampo mafioso, quelli che mi vorrebbero morto".

Si è svolto ieri presso il Carcere di Opera, l'istituto detentivo più grande d'Europa, con 1400 detenuti di cui 1300 con pena definitiva, un altro incontro con i carcerati promosso dal Gruppo Carceri e Giustizia. Il fine quello di fare visite ispettive presso tutte le strutture penitenziarie della Lombardia per poter poi stendere un dossier sulla situazione lombarda delle carceri.


Ad accompagnare i militanti era presente Giulio Cavalli, neo eletto consigliere regionale, il primo a rispondere all'invito degli stessi rivolto a tutti i consiglieri regionali di prendere parte alle visite. Il Gruppo, costituito da militanti radicali, rispondendo alle iniziative nazionali di Radicali Italiani e dell'associazione Detenuto Ignoto, che da lungo tempo si occupano della situazione delle carceri italiane, del sovraffollamento e delle condizioni umane dei cittadini in attesa di giudizio o condannati, si pone come scopo quello di fornire ai legislatori proposte concrete e ragionevoli per migliorare la precaria situazione dei detenuti.


"Era - ha dichiarato Giulio Cavalli, da anni scortato da agenti di Polizia perché sotto minaccia continua da parte della mafia - uno dei progetti inseriti nella mia campagna elettorale quello di occuparmi del tema della giustizia e delle carceri, tema che dovrebbe prescindere dalla provenienza politica in quanto necessita di una certa sensibilità. Mi chiedo però, a fronte della situazione attuale delle carceri, se questo Governo che ha vinto anche per aver dato delle garanzie sul tema della sicurezza, consideri o meno il carcere uno strumento utile per garantirla oppure un mero luogo di ghettizzazione".


Seconda visita per Cavalli, ma sicuramente particolare per questioni personali: "Il primo incontro l'ho avuto al San Vittore, oggi, il secondo, ad Opera, ma in programma ci sono già Bollate, Pavia, Lodi. Certo quella di oggi è stata un'esperienza diversa perché ad Opera sono rinchiusi molti detenuti per reati di stampo mafioso, ossia quelli che mi vorrebbero morto".


L'iniziativa, che si concluderà con la stesura di un ricco dossier da divulgare, nasce proprio a distanza di poco dagli annunciati tagli della finanziaria, che, tra le altre cose, in tema di giustizia ha già contato una riduzione di 7,4 milioni di euro per il mantenimento e la rieducazione dei detenuti. Ad oggi sono 68.021 i carcerati presenti nelle strutture italiane, il numero più alto dell'intera storia carceraria nazionale. Dal primo gennaio 2010 a oggi il numero dei suicidi ha raggiunto quota 30.

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