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La giunta comunale dice "Si" al termovalorizzatore

Il comune di Milano si dice favorevole, in linea di principio, alla realizzazione dell'impianto mentre i sindaci della zona sud si oppongono al progetto. Legambiente nega l'esistenza di un'emergenza rifiuti e suggerisce soluzioni alternative

Dopo le polemiche scoppiate negli scorsi mesi sull'ipotesi di un nuovo impianto per lo smaltimento dei rifiuti a Milano, ieri, la giunta comunale ha approvato, in linea di principio, il progetto di un nuovo termovalorizzatore ma si è detta pronta a individuare siti diversi dal parco Sud.

"Il Comune di Milano - ha dichiarato il vicesindaco, Riccardo De Corato - è disponibile a cercare insieme alla Regione localizzazioni alternative al Parco Sud e a valutare le eventuali differenti soluzioni che dovessero essere proposte, purché compatibili con il sistema di teleriscaldamento". De Corato ha definito l'impianto come "opera di pubblica utilità" e ha ricordato che la realizzazione dello stesso "è coerente con il piano provinciale dei rifiuti varato dalla precedente amministrazione di centrosinistra".

Intanto non si placano le proteste dei sindaci della zona Sud (dove dovrebbe sorgere il termovalorizzatore) che non vogliono l'impianto e di Legambiente che non crede nell'esistenza di un'emergenza rifiuti a Milano. Secondo la sezione milanese dell'associazione ambientalista un nuovo termovalorizzatore sarebbe inutile e individua soluzioni alternative, come l'aumento del riciclo e la reintroduzione della raccolta differenziata dell'organico.

Intanto i difensori dell'impianto che Amsa intende realizzare tranquillizzano sul fatto che questo sfrutterà le più avanzate tecnologie e l'abbinamento dello smaltimento dei rifiuti con la produzione di energia e calore raggiungerà un tasso di efficienza dell'80%.

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