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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Europee, Grimoldi (Lega) alla carica di Milano: «Subito un nostro candidato per battere Sala»

Il segretario lombardo della Lega commenta i risultati. In città Pd primo partito in tutti i Municipi

La Lega passa "all'incasso" a Milano dopo le elezioni europee di domenica 26 maggio che hanno evidenziato una netta affermazione del Carroccio rispetto agli alleati tradizionali, cioè al centrodestra, in vista delle elezioni che si terranno in città nel 2021 quando sarà scaduto il mandato di sindaco di Beppe Sala.

Il Carroccio chiede da subito e con forza che il candidato sindaco di Milano sia «espressione della Lega di Matteo Salvini», cioè scelto anzitutto dall'attuale ministro dell'Interno. A dirlo è Paolo Grimoldi, segretario "nazionale" della Lega in Lombardia (la dicitura ufficiale è ancora questa), in conferenza stampa, commentando i risultati lombardi del suo partito.

«Non importa - specifica - che sia un leghista o un civico». La Lega, aggiunge Grimoldi, sta già lavorando alla ricerca del candidato ideale, con l'obiettivo di riportare il centrodestra alla guida del capoluogo lombardo, dopo che saranno trascorsi 10 anni dalla vittoria, nel 2011, di Giuliano Pisapia (fresco europarlamentare del Pd, tra l'altro).

Grimoldi: «Scalzeremo Sala»

L'importante, per il deputato leghista, è «non arrivare all'ultimo momento. Dopodiché nel merito ci sono questioni evidenti su Milano, che vanno denunciate con più forza e determinazione, come l'aumento del biglietto Atm o la gestione delle periferie. Siamo sicuri che riusciremo a costruire una proposta su Milano che possa scalzare il sindaco Sala».

I risultati elettorai milanesi sembrano però, al momento, premiare il sindaco in carica: lo stesso Sala lo ha rilevato nei commenti post-elettorali. Il Partito Democratico al 36%, seppure grazie alla convergenza sul candidato Pisapia da parte degli ex LeU e di Sinistra x Milano (da Mirko Mazzali a Simone Zambelli, in tanti hanno pubblicamente dichiarato il proprio voto al Pd e all'ex "sindaco arancione"), è segno che il centrosinistra a Milano gode ancora di ottima salute. Al "conteggio", al momento attuale, si possono sommare anche i 30 mila voti a +Europa (5,33%) e i 18 mila a Europa Verde (3,13%). 

Intendiamoci, i dettagli non sono riproducibili tra europee e comunali perché, anche lo stesso giorno, le percentuali sarebbero diverse per fattori legati anche proprio alle figure dei candidati a sindaco. Ma la fotografia d'insieme è quella: la Lega resta come "inchiodata" al 27,39% che sarebbe un risultato straordinario per il Carroccio (che prese il 17,4% nel 2018 alla Camera), se non fosse che nell'intera Lombardia ha preso il 43,38%. Una differenza netta, riconosciuta dallo stesso Salvini.

Il voto a Milano, quartiere per quartiere

La città non appare sovranista. In centro, la differenza tra Pd e Lega è ancora più netta: 42,52% contro 19,49%. Qui Forza Italia tiene meglio che negli altri quartieri (14,45%) mentre il Movimento 5 Stelle sprofonda (3,84%). Con +Europa (8,73%) e Europa Verde (2,64%) il centrosinistra ha la maggioranza assoluta dei voti.

In alcuni Municipi periferici il Pd va più in difficoltà pur rimanendo sempre il primo partito e l'unico a superare la soglia psicologica del 30% dei consensi. Solo 3 i punti percentuali tra Pd e Lega nel Municipio 9, mentre è di ben 18 punti (quasi come al Municipio 1) la distanza in Municipio 3. La Lega fa meglio (e il Pd peggio) anche nei Municipi 2, 7 e 8. 

Vediamo i risultati in dettaglio, Municipio per Municipio. Municipio 1 Pd 42,52 Lega 19,49 Municipio 2 Pd 33,17 Lega 29,97 Municipio 3 Pd 40,96 Lega 22,91 Municipio 4 Pd 36,66 Lega 27,41 Municipio 5 Pd 35,55 Lega 27,88 Municipio 6 Pd 36,28 Lega 27,62 Municipio 7 Pd 33,89 Lega 29,08 Municipio 8 Pd 33,95 Lega 29,62 Municipio 9 Pd 32,99 Lega 29,99

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