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"Il comune "taglia" la carta ai consigli di zona"

La direzione centrale per risparmiare elimina le copie delle delibere nei parlamentini, ma "a palazzo Marino si spendono quasi 30.000 euro per dare un ipad ultimo modello a ogni consigliere comunale"

La direzione centrale del Comune di Milano ha deciso di togliere la carta ai Consigli di Zona. Da oggi niente più copie delle delibere per i consiglieri. La novità, avviata in via sperimentale, è stata comunicata con una semplice e-mail spedita da una funzionaria del settore decentramento di Zona.

Lo fa sapere il capogruppo della Lega Nord al Consiglio di Zona 4, Paolo Guido Bassi, che afferma: "Condividiamo l'intento di risparmiare carta e contenere i costi della pubblica amministrazione - sostiene - ma non possiamo non rilevare il paradosso di questa decisione che arriva pochi giorni dopo la polemica sulla spesa sostenuta da Palazzo Marino per dotare ogni consigliere comunale di un Ipad personale ultimo modello in comodato d'uso per un costo complessivo di 29.409 euro a carico del contribuente.

La scelta di usare i tablet al posto delle vecchie cartellette - ricorda il Consigliere del Carroccio - è stata motivata con l'intento di risparmiare carta e favorire la comunicazione fra eletto ed elettore. Una decisione che ha un senso. Ma pur sorvolando sul fatto che le tavolette Apple di Palazzo Marino non sono abilitate alla possibilità di accedere alla rete intranet del Comune, appare strana la decisione di "tagliare" sulla carta dei Consigli di Zona.

I parlamentini decentrati - fa sapere Bassi - lavorano già con pochissime risorse. A differenza del Comune centrale, i gruppi consiliari non hanno né fondi, né personale, né uffici, né rimborsi di alcun genere. Ogni spesa che il consigliere effettua per l'espletamento del suo mandato è coperta solo dal gettone di presenza che percepisce quando partecipa alle sedute. Il che vuol dire che se vuole avere un contatto con i suoi elettori, se vuole spostarsi per effettuare sopralluoghi, spedire lettere o fare telefonate, se le paga di tasca propria. Tutto assolutamente corretto - sottolinea Bassi - . Quello che si capisce poco è la disparità di trattamento.

Le Zone lavorano sotto-organico (la nostra ad esempio è carente di personale amministrativo da anni), senza strumentazione tecnica che possa favorire la comunicazione con la cittadinanza (es. video-ripresa delle sedute), persino il sito web è molto carente, al punto che il nostro Consiglio ha approvato a larga maggioranza una mozione della Lega Nord che chiede di pubblicare on line mensilmente le statistiche di presenza dei consiglieri e non si è ancora riusciti a farlo. Insomma - aggiunge il capogruppo leghista - dopo l'ambigua riforma del decentramento che sta portando avanti la Giunta (che aumenta il lavoro delle Zone senza trasferire veri poteri e competenze) e la diminuzione dei fondi a disposizione per le iniziative culturali, sportive e ricreative, la nuova campagna di risparmio, pur apprezzabile nella filosofia, sembra una ulteriore colpo inferto all'operatività dei Consigli di Zona. Stiano comunque tranquilli i ragionieri di Palazzo Marino - conclude Bassi - non chiederemo di tornare indietro e non rivendicheremo pc o ipad a spese dei cittadini, ma i conti li sappiamo fare anche noi. E li sa fare anche la gente, che frequentando assai più spesso i Consigli di Zona del Comune centrale, si rende perfettamente conto che questa amministrazione al di la di tante promesse, sul decentramento non sta investendo nulla".

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