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Immigrazione clandestina, Pisapia attacca la Lega Nord

Dopo l'episodio del killer di Niguarda, il sindaco accusa la Lega: "Lavori per evitare i tagli alle forze dell'ordine"

Milano si interroga dopo il gesto folle di sabato mattina a Niguarda: l'intero mondo politico si raccoglie nel cordoglio, ma il sindaco Giuliano Pisapia non accetta accuse al suo lavoro e alla sua giunta per quanto è accaduto. "La Lega - dichiara Pisapia - lavori affinché ritorni sul territorio l'impegno necessario a dare tranquillità e sicurezza a tutti", riferendosi ai continui tagli alle risorse destinate alle forze dell'ordine. I leghisti avevano avanzato la richiesta di far tornare l'esercito a pattugliare la città.

Molte polemiche soprattutto dopo che si è saputo che il killer, Mada Kabobo, era stato colpito da un provvedimento di espulsione perché clandestino. In realtà espellerlo era impossibile, perché nel frattempo aveva fatto domanda di asilo politico. Il reato di clandestinità è oggetto di dibattito anche per le idee espresse di recente dal neo ministro Cecile Kyenge, del governo Letta, che non sono state digerite bene dalla Lega Nord. Secondo Pisapia, "trasformare in reato la clandestinità con una sanzione pecuniaria non è servito a niente: si è solo caricata la giustizia di problemi".

Infine Pisapia ha ricordato che i dati sulla sicurezza a Milano presentano "un livello tendenzialmente rassicurante. Si può e si deve fare di più, occorre creare una coesione sociale necessaria a evitare che si insinui la criminalità sul territorio".

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