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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Incidenti in bici e in moto a Milano: pavé e cantieri sotto accusa

Carmela Rozza promette: "Vieteremo alle bici di passare accanto ai cantieri, è troppo pericoloso". E c'è chi torna a parlare di togliere il pavé

Anticipando il presidio dei ciclisti che si terrà lunedì 10 luglio, alle 19, davanti a Palazzo Marino, l'assessore alla sicurezza e polizia locale Carmela Rozza promette che il Comune di Milano si occuperà di studiare il modo per rendere più sicura la città per chi va in bici. Una risposta immediata all'ultima tragedia, quella capitata al 52enne Franco Rindone, avvocato, intorno alle dieci di mattina di venerdì in piazza Resistenza Partigiana.

Il professionista è stato travolto da un camion diretto al cantiere M4: svoltando a destra, al verde, non ha visto il 52enne e ha schiacciato la sua bici. Non c'è stato niente da fare per lui. 

Il dibattito si è subito infuocato: chi va in bici a Milano lamenta che - con i cantieri - la situazione è peggiorata, perché non si è pensato abbastanza alla sicurezza di tutti ma soltanto, o quasi, alla viabilità automobilistica. 

Le idee: bici lontane dai cantieri, no al pavé

La prima idea lanciata da Rozza è quella di vietare il passaggio delle biciclette troppo vicino ai cantieri, ad esempio della M4, a ridosso dei quali la viabilità è per forza di cose sacrificata. 

L'amministrazione vuole però intervenire anche sul pavé, che spesso è causa di cadute (da bici e scooter) che potrebbero essere prevenute semplicemente con l'asfalto normale. Il sindaco Giuseppe Sala ne aveva parlato più volte in passato e, ora, Marco Granelli (assessore alla mobilità) ha ricordato i lavori in corso in piazza Cinque Giornate per togliere il pavé in prossimità dei binari, come qualche anno fa era stato fatto in piazzale Baracca. E ha aggiunto che nel piano delle opere pubbliche sono stati stanziati cinque milioni per i lavori sulla pietra.

Il pavé crea da sempre polemiche perché sono piuttosto agguerriti sia i favorevoli sia i contrari. C'è chi ricorda che si tratta di un simbolo di Milano, soprattutto del centro storico, e la Sovrintendenza stessa tende a tutelarlo almeno nelle strade più centrali, come via Torino. E qualcuno ricorda che anche l'asfalto può essere pericoloso per chi va in moto o in bici: l'acqua piovana resta lì, creando una patina scivolosa, mentre con il pavé penetra fino alla falda.

I favorevoli a mantenere il pavé sostengono anche che, semmai, questo andrebbe mantenuto meglio: e che quindi gli "sbalzi" tra una pietra e l'altra siano causati più che altro da cattiva manutenzione ordinaria.

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